
Il genere ’giallo’ più che mai vivo, con romanzi, film, serie, podcast, programmi true crime. Nemmeno il mondo antico è...
Il genere ’giallo’ più che mai vivo, con romanzi, film, serie, podcast, programmi true crime. Nemmeno il mondo antico è rimasto al riparo da questa tendenza inarrestabile. Per non parlare poi della narrazione diffusa che presenta scavi e ritrovamenti archeologici come altrettanti ’gialli’ e misteri da svelare. I meccanismi dell’indagine, della deduzione, della suspense, del racconto di delitti, scoperta di segreti e colpevoli sono attestati già nell’antichità, tanto in generi notissimi, come la tragedia, quanto in una produzione meno nota come quella delle declamazioni. Partendo da questi presupposti, il Centro interuniversitario Antropologia e Mondo Antico dell’Università di Siena ha organizzato per il pomeriggio del 14 e la mattina del 15 maggio, al San Niccolò, un incontro intitolato GialloAntico: delitti, segni, racconti, per discutere del rapporto tra ’giallo’ e antichità, a partire da una pluralità di approcci e competenze.
Dopo la lezione introduttiva di Maurizio Bettini (foto), ci saranno gli interventi di Luca Bombardieri (Unisi) su falsi, crimini e falsi crimini nella Preistoria, di Alice Bonandini (Università di Genova) sulla possibilità di leggere come crime stories le tragedie greche e latine, di Tommaso Braccini (Unisi) su antiche storie di ladri mirabolanti, di Mario Lentano (Unisi) su crime stories nella declamazione latina, di Aglaia McClintock (Università del Sannio) che parlerà di un ’delitto in Campidoglio’, di Lara Nicolini (Università di Firenze) che affronterà i delitti e i misteri in un’enigmatica narrazione, e infine di Silvia Romani (Statale di Milano) su Saffo reinterpretata come detective nella narrativa contemporanea. Infine Francesco Puccio e la compagnia teatrale ’Antico fa testo’ metteranno in scena una ’cena con delitto’ ambientata nell’antichità.