
L’operetta che è andata in scena al Teatro dei Rinnovati. Il principe: "Spettacolo di attualità"
Una critica sociale forte, unita ad una buona dose di satira e un pizzico di surrealismo, portata avanti attraverso la narrazione di una delle saghe cinematografiche più famose di tutti i tempi, forse la più famosa. ‘Star wokes’, l’Operetta messa insieme dai goliardi senesi, in una tradizione arrivata alla sua ottantesima edizione, ha debuttato con successo giovedì al teatro dei Rinnovati. "Siamo partiti da tema, da un’idea di fondo, che quest’anno puntava sulla cancel culture e sul discorso della cultura woke - ha detto il principe delle Feriae Francesco Pulcinelli, all’indomani della prima -. La base della sceneggiatura è di Luca Virgili, il regista dell’operetta, poi gli studenti possono mettere la loro parte, scrivendo scene o intervenendo su quelle esistenti, e ci lavorano anche pool di dottori che hanno fatto le feriae anni fa e che ci hanno dato una mano per scrivere le scene, adattarle e provarle". Impossibile non inserire all’ultimo anche un riferimento al conclave e al nuovo Papa, con la prima dell’Operetta che si è tenuta qualche ora dopo l’attesissima fumata bianca in Vaticano. Infatti, già prima dell’inizio dello spettacolo, è la stata la madrina di quest’anno, Miss Italia Ofelia Passaponti, a replicare l’iconica scena dell’"habemus papam" dal balcone delle autorità dei Rinnovati. "E’ uno spettacolo di attualità, per cui quando è morto il Papa avevamo già deciso di inserire una scena, ed abbiamo rivisto l’operetta. Ma il tutto si prestava molto bene, perché se ne parlava tantissimo, lavorarci è stato facile - ha dichiarato Pulcinelli -. L’operetta cambia sempre, anche da una serata all’altra: facciamo alcune modifiche sulle parti che giudichiamo andate un pochino peggio, su alcuni monologhi troppo lunghi, su alcuni cambi scena lenti". All’interno del tema generale comunque non sono mancati riferimenti puntuali al contesto politico e sociale che la città sta vivendo, parlando della vita notturna e dei ‘maranza’. "Si tratta di un chiaro richiamo ad alcuni eventi successi a Siena - ha detto il principe delle Feriae -. Per noi l’operetta è un mezzo di denuncia, satirica, nei confronti della politica, della mentalità cittadina e dell’immobilismo. Siamo soddisfatti della prima serata".
Eleonora Rosi