REDAZIONE SIENA

"Sono corso in piazza San Pietro. Sembrava che la terra tremasse"

Roberto Esposito, imprenditore e consigliere comunale a Chianciano, racconta il momento storico "I microfoni rimandavano l’emozione nella voce del nuovo Papa. Boato da brividi quando si è affacciato" .

Roberto Esposito, consigliere di opposizione a Chianciano ha aperto l’attività vicino ai Musei vaticani

Roberto Esposito, consigliere di opposizione a Chianciano ha aperto l’attività vicino ai Musei vaticani

di Laura Valdesi

SIENA

"Ho visto la gente che iniziava a correre. Camminavano tutti nella stessa direzione, verso piazza San Pietro. Allora sono andato dietro al fiume di gente". Riavvolge il nastro dei ricordi di una giornata speciale di cui ha ancora il film negli occhi. E le sensazioni sulla pelle. Roberto Esposito, imprenditore e consigliere di opposizione a Chianciano Terme, quando giovedì pomeriggio c’è stata la fumata bianca per l’elezione del Papa si trovava nell’attività che ha aperto il 10 aprile scorso nella capitale, proprio a poca distanza dai Musei Vaticani.

"Sono partito subito, siamo a circa 300 metri da San Pietro. C’era un fiume di gente, come detto, tanti non si attendevano che sarebbe accaduto tutto così velocemente. La piazza era già chiusa, una folla del genere mai vista. Ci hanno consentito di andare in via della Conciliazione. A metà non si andava avanti, era congestionato. In pochissimi minuti. Ho visto il Papa da lontano ma avevano messo dei maxi schermi laterali da cui si poteva seguire meglio", prosegue Esposito. Che aggiunge: "Tutti facevano video e foto per cui, ad un certo punto, i cellulari si sono inchiodati".

Cosa l’ha colpita maggiormente di questo momento storico?

"Ero da solo, la mia famiglia verrà domenica (domani, ndr). Con loro voglio andare al primo angelus di Leone XIV. Sono rimasto colpito dalla piazza che tremava, come un terremoto. Si sentivano le vibrazioni delle persone, il loro tumulto anche a livello emotivo. La fibrillazione. Una cosa che ha provocato un’emozione intensa. Intanto Roma si bloccava".

Assistendo al discorso del Pontefice, insieme a gente venuta da tutto il mondo, cosa ha provato?

"Hanno iniziato a sventolare vicino a me prima bandiere spagnole, ci siamo domandanti chi potesse essere il nome. Poi di altri Paesi, quindi era chiaro che nessuno sapeva. Alcuni cantavano. Mai come in quel momento, in mezzo alla folla, mi sono reso conto che la Chiesa e il cristianesimo sono ancora molto forti e radicati, nonostante quello che si dice. Toccante sentire quelle vibrazioni, anche quando c’è stata la benedizione per l’indulgenza".

Appena si è affacciato?

"Un boato. Quando hanno letto il nome, compreso che si trattava di un americano qualcuno ha cominciato a dire che c’aveva messo lo zampino Trump. La gente si lascia trasportare dalle suggestioni... Il nuovo Papa sembra più giovane della sua età, dinamico. Una persona radiosa. E’ stato bello percepire l’emozione nella sua voce che si avvertiva distintamente attraverso i microfoni, arrivando anche dentro i palazzi. Sembrava quasi che piangesse, una volta tornato a casa ho riguardato le immagini: gli occhi erano lucidi. Il capo di un grande popolo, di una comunità enorme che si emoziona in quel modo non succede tutti i giorni. L’hanno applaudito tanto, anche acclamato ’Leone, Leone’. Tutti siamo stati toccati da quel suo rilanciare la parola pace. Ce n’è davvero bisogno. Speriamo che faccia bene".