
Paolo Campinoti, ceo di Pramac e patron del team di MotoGp Pramac racing, è tornato nel quartier generale dell’azienda a Casole d’Elsa, conservando la camicia bianca inzuppata dallo champagne con cui Jorge Martin lo ha innaffiato sul podio di Misano. "E’ stata una domenica dalle forti emozioni per me e per tutto il team Racing - dice Campinoti il giorno dopo il trionfo -. Vincere il Gran Premio a Misano dopo tanti anni di lavoro è un riconoscimento per l’intera squadra e per tutti i collaboratori".
E’ la prima volta che sale sul palco per ricevere il premio del vincitore?
"No, è la seconda per la Pramac. Una volta sono salito in Giappone da vincente. Quest’anno sì, è la mia prima volta".
Con la Pramac e Jorge Martin, ribattezzato ’Martinator’ sogna di vincere il Mondiale?
"Non ci penso affatto al Mondiale e al titolo piloti. Noi dobbiamo fare come l’Atalanta, ci basterebbe vincere qualche altro Gran Premio per dimostrare la nostra forza, la competenza del team e la bravura mostruosa dei piloti, soprattutto di Martin".
Che effetto le ha fatto salire sul gradino più alto del podio a Misano, la patria dei motociclisti della scuola di Valentino Rossi?
"Essere premiato e vincere mentre sotto di te sciama una marea rossa di tifosi è un’emozione inenarrabile".
Ma erano per la Ducati, che tra l’altro era in giallo...
"Anche noi siamo Ducati e siamo con le tinte viola. Ma siamo tutti della stessa famiglia".
P.D.B.