Villa Chigi passa ai privati Aggiudicata per 25 anni

Sarà un centro di attività gestito dalla Gavi che opera alla Certosa di Maggiano. Palazzo delle Papesse sempre più un’incognita dopo l’addio di Dalì Universe.

Villa Chigi passa ai privati  Aggiudicata per 25 anni

Villa Chigi passa ai privati Aggiudicata per 25 anni

di Orlando Pacchiani

Villa Chigi Farnese alle Volte Alte sarà gestita per venticinque anni da Gavi srl, società nel settore alberghiero con sede legale a San Gimignano che a Siena si occupa della Certosa di Maggiano. L’annuncio dell’Agenzia del demanio: "È stata selezionata come miglior offerta quella di Gavi srl con un progetto di recupero che prevede di realizzare nella dimora storica un hub poliedrico, ovvero un centro di attività artistiche e socio culturali, gastronomiche, congressuali, con spazi di promozione di workshop di artigiani locali, mostre e presentazioni di prodotti tipici del territorio, come centro aggregante di una fitta rete di imprese e di operatori territoriali per trasformare la villa in un luogo di incontro e scambio di professionalità".

La vicenda si trascinava da tempo e si erano susseguiti anche appelli affinché l’Università degli studi, che a lungo vi aveva svolto attività, ne tornasse in possesso.

Ma la scelta per il gioiello di inizio ’500, attribuita a Baldassarre Peruzzi con probabile intervento anche di Francesco Di Giorgio, è stata diversa. E la Ga.Vi. srl si è aggiudicata la gara rispetto ad altri due offerenti: Arygi srl, società ligure, e The Flair Interiors, società di Roma, entrambe operanti nel settore della ricezione.

Gavi srl pagherà 20mila euro di canone annuo per venticinque anni (le altre proposte erano 18.125 per 37 anni di Arygi e 36mila per 40 anni di The Flair Interiors).

Per un immobile pubblico di rilevante importanza che trova una destinazione, eccone un altro per cui il destino torna a essere quanto mai incerto. Palazzo delle Papesse è stato svuotato dalla mostra su Dalì. Il motivo è che non si è mai conclusa l’operazione di compravendita con Banca d’Italia, che aveva indetto un’asta per la sua ex sede senza indicare una base di partenza. Dalì Universe avrebbe offerto otto milioni di euro, a fronte di un’offerta della metà di un operatore nel settore culturale già attivo a Siena.

Con questo scenario, si è aperta una trattativa su quella cifra inizialmente offerta. Trattativa che evidentemente non è andata a buon fine, considerando che l’esperienza appare conclusa e Banca d’Italia dovrà nuovamente pensare a cosa fare di un immobile tanto prestigioso nel cuore della città.