REDAZIONE SIENA

"Vi rivelo chi era mio nonno Achille Sclavo"

Il professor Paolo Neri racconta nel libro lo scienziato e l’uomo. L’incontro domani nel cartellone di Agorà al Policlinico Le Scotte

"Achile Sclavo: una figura protagonista ma incombente; ha condizionato la mia vita. Ho deciso di scrivere questo libro per ragioni affettive, private e pubbliche. Mio nonno non è stato solo il fondatore dell’Istituto Siero e Vaccino Produttore, ma anche scienziato, organizzatore della sanità pubblica, rettore dell’Università; un maestro di tanti allievi che ha sviluppato un’impresa legata all’indotto accademico. Ho voluto fare chiarezza su chi è stato Achille Sclavo", precisa Paolo Neri, figlio di Dario e di Matilde Sclavo; professore ordinario di biochimica, fondatore del Centro Ricerche dell’Istituto Sclavo, del dipartimento di biotecnologie dell’Università, autore di ‘Achille Sclavo. Una biografia familiare’ . Il libro sarà protagonista a Agorà Aou Senese dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, domani alle 15.30, aula 6, centro didattico.

Achille Sclavo è ricordato soprattutto per le scoperte scientifiche.

"Nel libro emerge l’uomo di scienza,ma anche il personaggio nella sua dimensione umana e familiare. A Siena è diventato un’icona dei vaccini che non ha mai prodotto. Uno scienziato di cui si è fatto un uso limitato e pretestuoso, soprattutto da parte di certi personaggi.".

Perché la biografia familiare?

"Gli scienziati, possono diventare dei monumenti nascondendo altri momenti vita, affetti, passioni, altre aspirazioni".

Quali?

"Ho scoperto una sua lettera alla mia nonna Eugenia Pertusio. Si sono conosciuti quando lei aveva 14, lui 15 anni; si sono sposati a 30 e 31 anni: non si sono mai lasciati. La forza di un personaggio è anche quella dei sentimenti, della potenza di un animo che mio nonno rivela in quella lettera scritta a venti anni".

Le questioni pubbliche?

"Tutto il bene che mio nonno ha voluto a Siena. Eppure era nato nato ad Alessandria nel 1861, scomparso a Genova nel 1930. Però è stato eletto Senese del XX secolo. Un esempio importante per una città che ha ricevuto molto anche da personaggi di diverse origini: la proiezione internazionale di Siena permette queste benefiche azioni".

Achille Sclavo resta uno dei padri della scienza senese.

"Ha inventato l’anti-carbonchio, l’antrace dei nostri tempi. Ha salvato moltissime vite: prima di questa malattia si moriva. Fondò nel 1904 l’Istituto Sclavo per produrre questo siero, aprì l’Università alle biotecnogie".

L’eredità di suo nonno?

"Scientifica e morale. Se Siena oggi è una capitale dell’immunologia industriale, la prima pietra l’ha posta Achille Sclavo. Anticipò gli anticorpi monoclonali: il cammino continua con i suoi pronipoti che oggi li producono".

Antonella Leoncini