
di Marco Brogi
Ha un volto il cosiddetto "Uomo del Chiostraccio", lo scheletro di epoca etrusca rinvenuto negli anni ‘50 a Monteriggioni. Lo ha ricostruito Stefano Ricci, del Laboratorio di Antropologia del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il volto, in plastica, sarà montato sulla riproduzione in scala reale, sempre in plastica, del corpo di questo uomo vissuto circa 2mila anni fa e morto probabilmente a causa di una caduta nella grotta dove è stato ritrovato tanti secoli dopo.
L’identikit dell’antenato degli abitanti di Monteriggioni troverà posto nelle Sale della Tinaia e Sigerico che ospiteranno il Museo civico previsto nel Complesso monumentale di Abbadia Isola. Nel Museo, curato da Matteo Milletti della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, Arezzo e Grosseto, sarà custodita anche un’altra chicca: la ricostruzione del volto, sempre eseguita da Stefano Ricci, della nobile donna che era stata sepolta nel XIV secolo nel chiostro di Abbadia a Isola, i cui resti erano riaffiorati alcuni anni fa. "Il volto dell’etrusco è già stato ricostruito – racconta Ricci – Si tratta di un uomo sui 35 anni, sul metro e 68 di altezza. Per il volto della donna, sui 25-30 anni e alta circa 1,63, il lavoro è più complesso, visto che lo scheletro era in brutte condizioni". "Nell’ambito dell’allestimento del museo, di cui farà parte anche un laboratorio di restauro, e del percorso narrativo archeologico – spiega l’assessore alla Cultura, Marco Valenti – avranno ampio spazio anche aspetti singolari e innovativi, come percorsi virtuali tramite visori e ricostruzioni di persone partendo dal teschio e quindi dal volto. Stefano Ricci è una delle maggiori autorità in questo campo, e non gli sono mancati importanti riconoscimenti, come la copertina della prestigiosa rivista scientifica ’Nature’, dedicata alla ricostruzione che Stefano ha fatto dei primi Homo Sapiens in Europa".
"La nostra scelta di proporre molte ricostruzioni anatomiche e grafiche – afferma il sindaco Andrea Frosini – rientra nella filosofia che abbiamo adottato sin dal nostro insediamento: narrare, far capire emozionando, trasmettere contenuti complessi in modo comprensibile a tutti".