Cecilia Marzotti
Cronaca

Veterinario ucciso ad Hammamet: ora c’è l’inchiesta

Nuovi dettagli sulla tragedia

Aperto fascicolo sulla morte di Fabio Atticciati

Siena, 13 ottobre 2015 - LA PROCURA della Repubblica presso il nostro tribunale ha aperto un fascicolo per la morte di Fabio Atticciati, il veterinario di Chiusdino di 56 ucciso ad Hammamet dove si trovava in vacanza. Al momento le indagini sono contro ignoti.

Il procuratore capo Salvatore Vitello è stato raggiunto nella giornata dell’altro ieri della notizia di quanto accaduto lo scorso 4 novembre in Tunisia. Una comunicazione ufficiale da parte della Farnesina che a sua volta aveva ricevuto la notizia dall’ambasciata italiana a Tunisi. A fronte di questo emergono particolari e si chiariscono anche alcuni aspetti che nell’immediatezza della notizia della morte di Atticciati non erano emersi.

Il veterinario era arrivato ad Hammamet nella giornata di domenica primo novembre. Ad ospitarlo una coppia di amici francesi che da tempo ha deciso di trasferirsi là. Atticciati li conosceva da anni e non era la prima volta che trascorreva brevi vacanze da loro.

Il 4 novembre il cinquantaseienne aveva preso la macchina ed era andato in un supermercato. E proprio nel parcheggio antistante c’era stata l’aggressione. Nessuna ferita da coltello, bensì – come afferma l’ambasciata – un grave trauma cranico e gravissimi traumi alle gambe. Fabio Atticciati sarebbe stato dunque aggredito con un’arma contundente e non con un coltello. Fatto sta che le lesioni che gli avevano provocato avevano causato la morte.

LE AUTORITA’ tunisine allertate dagli stessi amici della vittima che avevano dato l’allarme non vedendolo rientrare a casa avevano fatto due giorni dopo il rinvenimento della salma l’autopsia.

Il procuratore Vitello nelle prossime ore contatterà l’ambasciata italiana a Tunisi per avere altri ragguagli su quanto accaduto all’Atticciati. E’ probabile che quando la salma rientrerà possa essere sottoposta a nuovi accertamenti medico legali. Per ora è un’ipotesi e rimane tale fino a quando non arriveranno in Procura altri documenti ufficiali da parte delle autorità preposte.