
I controlli della polizia in piazza Gramsci dopo i gravi episodi delle scorse settimane
È la zona dove nelle scorse settimane si sono concentrati non pochi problemi di ordine pubblico e di vivibilità. Fratelli d’Italia e Gioventù nazionale Siena hanno scelto piazza Gramsci "per dire basta al dilagare della cosiddetta “cultura maranza”, un fenomeno che banalizza il disagio giovanile e promuove modelli sociali degradanti, lontani da ogni forma di crescita personale e comunitaria", si legge nella nota stampa. Il gazebo sarà allestito a partire dalle 16.30 e sarà possibile sottoscrivere una petizione "per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’urgenza di contrastare l’impoverimento culturale che questo stile di vita rappresenta".
All’iniziativa, si annuncia, saranno presenti dirigenti ed eletti di Fratelli d’Italia e Gioventù nazionale, pronti ad ascoltare cittadini, studenti e famiglie e a ribadire l’impegno nel promuovere valori come responsabilità, rispetto e identità. "Vogliamo offrire ai giovani modelli alternativi, positivi e costruttivi – dichiarano i promotori – perché la cultura non è un accessorio, ma la base per una società libera e consapevole".
Il dibattito è acceso e sui social sono stati molti i commenti all’iniziativa, che arriva dopo il dibattito che si è sviluppato nelle ultime settimane in particolare, ma che in realtà va avanti da molto tempo. Le forze dell’ordine sono intervenute con decisione: i provvedimenti emessi dal questore e il dispiegamento delle forze dell’ordine per effettuare i controlli in tutta l’area, in particolare tra La Lizza e piazza Matteotti, ha portato a una situazione di tranquillità, almeno in questa fase.
Le pattuglie sono presenti pressoché costantemente e non si sono segnalati altri episodi, dopo le risse e aggressioni (anche in via Pianigiani e all’interno di un supermecato) e le molestie che avevano colpito residenti, addetti degli esercizi commerciali, passanti.
Il tema era già approdato in consiglio comunale e ora Fratelli d’Italia avvia una petizione insieme a Gioventù nazionale, puntando in particolare l’indice contro il cosiddetto fenomeno ’maranza’, che identifica quelle aggregazioni giovanili che creano spesso disturbo e, scrivono i promotori, offrono "modelli sociali degradanti".