Vasco Conti racconta la sua grande passione

A Colle la tradizione del cristallo risale al 1820 con la famiglia Mathis. Giovan Battista Schmid rileva l'azienda, facendo prosperare la produzione. Vasco Conti, maestro vetraio, mantiene viva la tradizione con la sua cristalleria. Preoccupazione per il futuro: mancanza di apprendisti. Suggerimento di attività educative per preservare l'identità artigianale della città.

Vasco Conti racconta la sua grande  passione

Vasco Conti racconta la sua grande passione

A Colle la tradizionale lavorazione del cristallo ha una storia antica: già dal 1820 la famiglia alsaziana Mathis costruisce una moderna vetreria, primo “mattone” di un lungo percorso. Già poco più di un decennio dopo l’azienda viene rilevata da Giovan Battista Schmid, che da lavoro a molti colligiani, alimentando la tradizione del vetro. Il cristallo arriverà all’inizio degli anni ’60, e Colle diventerà la regina di questo prodotto, arrivando a controllare addirittura il 95 % della produzione italiana nel 2008, quando la gran parte della produzione di cristallo al piombo è stata riconvertita. Restano, però, alcuni produttori legati alla tradizione. Vasco Conti è uno di questi: dopo aver iniziato a lavorare ad appena 14 anni, come accadeva all’epoca a tanti ragazzi colligiani, divenne maestro vetraio e nel 1984 dette vita alla cristalleria "Duccio di Segna", nella quale lavora ancora oggi. Vasco dimostra di avere la stessa passione di un tempo: "E’ un lavoro molto affascinante perché è creativo: da un blocco di cristallo incandescente si può creare qualsiasi cosa". Lo dimostra chiaramente il "Pozzo di Pinocchio", creato dallo stesso Vasco: "Questo lavoro è la mia vita, mi ha dato grandi soddisfazioni". Vasco ha ancora la stessa passione di un tempo, ma oggi è molto preoccupato per il futuro: "E’ difficile trovare degli apprendisti: anche se gli stipendi sono alti, i ragazzi non hanno voglia o non conoscono questo lavoro. Per mantenere viva la tradizione artigianale si potrebbero inserire attività laboratoriali e uscite didattiche nelle scuole, per far conoscere ai giovani l’identità culturale e imprenditoriale della città".