
di Laura Valdesi
"Voi che avete vandalizzato i lampioncini della Passeggiata di San Lorenzo dovete sapere che sappiamo (per certo) chi siete", annuncia il sindaco Giuseppe Gugliotti. Di più. "Se spontaneamente vi presenterete a porgere le scuse e a rifondere il danno, finirà qui. Se non lo farete – ammonisce – scatterà la sanzione penale con tutte le conseguenze del caso".
Rabbia e dispiacere per l’inciviltà che qualcuno ha dimostrato, e di cui sono piene ormai le cronache, per la cosa pubblica. "Quei lampioncini erano stati messi nella Passeggiata grazie anche al ricavato delle cene di San Lorenzo, di qui il nome. Un percorso che parte a lato del campeggio, sistemato qualche anno fa e dove abbiamo installato dei lampioncini. E’ molto apprezzato da chi ama fare camminate all’aria aperta", spiega il sindaco Gugliotti. Che ha ricevuto la segnalazione di un cittadino: i vandali avevano colpito. E’ andato lui stesso ieri mattina sul posto trovando ben otto lampioni rovinati, "e anche un muretto a secco che dovrà essere ripristinato. Le pietre lasciate nella strada. Un atto fine a se stesso, per il divertimento di chi evidentemente vuole rovinare i beni comuni".
Sui social, dopo l’appello di Gugliotti che invitava a gli autori a farsi avanti per pagare i danni, solo così avrebbero evitato la sanzione penale, una pioggia di commenti. C’è chi incita il primo cittadino alla denuncia, chi invoca una bella punizione. Chi multe. "Speriamo che abbiano il coraggio di presentarsi", auspicano altri. Qualcuno suggerisce i lavori sociali, perché no, in una Rsa. "Credo che in situazione come questa – commenta il sindaco in attesa che qualcuno ammetta la propria colpa facendosi avanti – una forma di pena rieducativa sia importante. Almeno chi agisce si rende conto cosa significa mantenere e anche realizzare".
Non resta che attendere gli sviluppi di un messaggio che contiene tutta l’amarezza per l’ennesimo danno alla comunità e la consapevolezza che qualcuno, alla fine, deve pagare per le proprie azioni scellerate. Penalmente o meno.