Valdichiana, patria dell’accoglienza Rifugiati ucraini in udienza dal Papa

Oggi nella Sala Nervi con una delegazione della diocesi. Con loro anche due famiglie siriane con bimbi disabili

Un gruppo di rifugiati ucraini, accolti dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, in udienza dal Papa. Appuntamento questa mattina nell’aula Nervi in Vaticano, quando una delegazione di 40 rifugiati, accompagnati da don Domenico Zafarana, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi; Giuliano Faralli, direttore della Caritas diocesana e il segretario Marino Bosi, insieme a dieci volontari, parteciperanno all’evento. Ci sarà anche l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino che ha comunicato la propria presenza con due famiglie siriane con bambini disabili che provengono da un campo profughi in Libano e che sono state accolte dalla Caritas per cure sanitarie. Ad accompagnarle in Vaticano, il direttore della Caritas, don Giovanni Tondo, quattro volontari e il mediatore linguistico. Nel pomeriggio è previsto un momento di confronto con la Comunità di Sant’Egidio.

Tornando al territorio della Valdichiana, il direttore della Caritas diocesana Giuliano Faralli ha fatto il punto della situazione sulla popolazione ucraina arrivata dopo lo scoppio della guerra. "Al momento ci sono 72 ucraini - spiega Faralli - ma siamo arrivati a 107 nel mese di maggio dello scorso anno. In tanti fanno avanti e indietro per vedere dal vivo la situazione e controllare i propri beni ma è più il tempo che stanno nei bunker che a casa. Non riescono a stare nel loro Paese in modo stabile. Quasi tutti loro vorrebbero tornare. La vita da noi è molto più cara, basti pensare alle utenze ma non solo, e ci sono anche delle esigenze particolari". La vita è cambiata in modo radicale, non mancano infatti persone che in Ucraina erano benestanti e adeguarsi alla nuova realtà può essere complicato. "Noi facciamo il possibile per aiutarli - continua Faralli - a volte non è facile ma comunque da parte loro c’è disponibilità e spirito di adattamento. Abbiamo anche un volontario in Caritas, la lingua ovviamente è un problema perché è molto diversa dalla nostra ma l’italiano viene studiato". Gli ucraini in Valdichiana si sono inseriti bene e si impegnano nel tenersi occupati. Ricordiamo anche una iniziativa che fece notizia: Comdata, in collaborazione con WindTre e la Caritas Diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza, avviò un progetto di solidarietà per l’inserimento lavorativo di circa venti persone ucraine attraverso l’attivazione di un servizio di customer care dedicato ai clienti WindTre di nazionalità ucraina. Un progetto che, ci dice Faralli, sta andando avanti. "Ci sono stati altri inserimenti lavorativi in vari settori, in particolare quello turistico-ricettivo. Quasi tutti sono impegnati. Ma il futuro - conclude il direttore della Caritas diocesana - resta un punto interrogativo".

Luca Stefanucci