
"Vaccini, sì all’obbligo. Non va sottovalutata la pericolosità delle attuali malattie"
Nel 2017 la Legge 119 ha introdotto in Italia l’obbligo vaccinale per i minori tra 0 e 16 anni per 10 vaccini: per difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e antiemofilo (esavalente) e per morbillo, parotite, rosolia, varicella (tetravalente). Dopodichè e fino al 2020 si è avuto un aumento delle coperture: il 95% è l’obiettivo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e una copertura al di sotto di questo valore non garantisce la cosiddetta ’immunità di gregge’ e non impedisce la circolazione dei virus. Nel 2020 è scoppiata la pandemia e la propensione a vaccinare è iniziata a scendere. Ora arriva la proposta della Lega, a firma del senatore Claudio Borghi, che mira a cancellare l’obbligo per i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella, che potrebbero così diventare solo raccomandati.
"Ritengo che non sia ben compresa la pericolosità di queste malattie, del morbillo in particolare: se da una parte c’è sottovalutazione della malattia, dall’altra la sopravvalutazione degli effetti collaterali del vaccino. Peraltro il tetravalente è un vaccino frutto di lunga esperienza e come tutti i vaccini e i farmaci sono sempre monitorati dalla sorveglianza farmacologica", dice la dottoressa Chiara Cinughi de Pazzi, responsabile Igiene e prevenzione dell’Asl Zona Senese.
Dottoressa, come legge questa proposta di legge?
"Come tanti altri igienisti, sono estremamente preoccupata. Siamo al di sotto dell’obiettivo del 95% di copertura e si rischia di invalidare i risultati raggiunti e di favorire l’aumento dei casi di malattie, del morbillo in particolare. Ben venga la non necessità dell’obblio di una vaccinazione, quando la popolazione è cosciente dei rischi. Ma in questo momento non siamo maturi per questa scelta, non ci sono le condizioni. E c’è il rischio di tornare indietro".
Quali sono le coperture indotte dal vaccino tetravalente?
"In provincia di Siena siamo al 94,6%, poco oltre la media regionale che è a 93,8% e quella dell’area vasta Toscana Sud che è al 93,18%. Siamo sotto l’obiettivo del 95%, che mette a rischio quei soggetti suscettibili che non possono essere vaccinati. Se viene tolto l’obbligo, anche i cosiddetti genitori esitanti saranno incoraggiati a non fare la vaccinazione".
Perché rischia di cadere l’obbligo della vaccinazione proprio per le quattro malattie?
"Non ne è ben compresa la pericolosità, del morbillo in particolare. A fine anni ’90 un medico inglese, senza alcun supporto scientifico, sollevò il dubbio del legame fra il vaccino e l’autismo. Di lì è stata insinuata nella popolazione la paura di una presunta pericolosità del vaccino, che anche gli studi successivi, che hanno smentito il legame, non sono riusciti a cancellare".
Il vaccino fa dunque paura?
"Il rapporto fra benefici e rischi dei vaccini è a favore dei primi. E’ la malattia a dover spaventare. Un caso di morbillo può infettare da 16 a 18 persone. Ed è tutt’altro che benigno: il 30% dei contagiati ha complicanze, che vanno dalla polmonite all’encefalite (un caso su mille). Nei primi 5 mesi del 2024 su 556 malati con morbillo, uno è finito in encefalite, il 32% ha avuto complicanze, uno su due è ricorso all’ospedale. Il vaccino somministrato invece, in assenza di controindicazioni, ha come effetti collaterali febbre, manifestazione esantematica, dolore localizzato al bracco. Tra i rischi del vaccino e quelli della malattia non c’è paragone".
Paola Tomassoni