Vaccini e anticorpi La capitale è qui

Migration

Rino Rappuoli, chief scientist Gsk e padre degli anticorpi monoclonali di Tls, in questi tempi di Covid è entrato nel Pantheon dei ricercatori più ascoltati. Per il ministro della Salute, Roberto Speranza, per il presidente della Regione Eugenio Giani, per tutti i politici e le istituzioni che hanno visitato i laboratori di Toscana Life Sciences, Rappuoli è l’uomo che può contribuire a debellare un virus che ha piegato il mondo e neutralizzato molte sedicenti superpotenze. Da mesi punta tutto sugli anticorpi. E ora che sono finalmente iniziati i test clinici, Rappuoli ostenta un po’ più di certezze.

"Nel giro di un mese - ha detto nei giorni scorsi - ci aspettiamo i primi dati sulla sicurezza e sulla mancanza di effetti collaterali sui 30 pazienti sani ai quali stiamo somministrando gli anticorpi monoclonali. Poi a giugno, quando si completeranno le altre fasi dei test, avremo i risultati sull’efficacia della cura. Saranno somministrati con dosi diverse a pazienti malati di Covid".

Nella fase 2 e 3 saranno usati anche i placebo, per stabilire con più esattezza l’efficacia degli anticorpi Tls. Ma i risultati dal vivo e in vitro sono più che incoraggianti. "Da centinaia di anticorpi - ha ricordato Rappuoli - abbiamo selezionato quelli più potenti. Puntando sul più efficace che abbiamo riprodotto in laboratorio e poi mandato alla produzione industriale, in modo da trasformarlo in una terapia che può essere iniettata ai malati".

Rispetto agli anticorpi usati in America per curare l’ex presidente Trump, con dosi di 6 grammi, quelli made in Siena sono molto più potenti. Visto che basterebbe un’iniezione da 100 mg e in pochi giorni il virus può essere battuto. La sua efficacia abbassa anche il prezzo di produzione, tanto che il ministero della Salute ha già prenotato 200mila dosi a prezzi scontati. Un capitolo dell’accordo che ha visto Invitalia entrare nel capitale di Tls Sviluppo e finanziare le fasi cliniche degli anticorpi.