
Antonio Tasso è statisticamente imprevedibile: così ogni suo spettacolo resta difficile da spiegare, tanto ci sfuggono i limiti fra ironia, autoironia, di chansonnier e etnologo che recupera antiche melodie. Per questo non può certo sfuggirci il suo nuovo spettacolo che l’Accademia dei Rozzi ospita nella Sala degli Specchi domani alle 18 con ingresso libero. Il titolo è invitante: "La storia siamo noi" ovvero "Siena. Vizi e virtù" e crediamo fermamente che l’attenzione dei protagonisti sia più spostata verso i primi. La serata lo vedrà insieme a Silvia Golini e Marta Marini, che ci offrono subito un invitante quadro musicale. Sappiamo che la parte forte dello spettacolo saranno sonetti e canzoni, e questo spiega in parte uno stile che abbiamo già apprezzato in altre occasioni, come l’ormai tradizionale appuntamento di giugno con l’Associazione La Diana per la regia di Luca Luchini.
Lo spettacolo proposto è una sorta di crocevia di vari generi. L’originalità sta appunto nel tornare all’origine, in questo caso alla voce "popolare", nel senso più vero e profondo del termine, che ci fa riscoprire il senso salace della battuta, la voglia di divertirsi come si fa faceva un tempo. Sarà dunque un viaggio dissacrante, perché ad una città, ad un popolo, si può voler bene anche raccontandone i lati deboli o più oscuri, un po’ come fanno i grandi vignettisti che ci fanno sorridere ma anche pensare. Lunga è la strada percorsa da Antonio Tasso, diciamo che oggi si può permettere di sorridere allo specchio di questa ben strana civiltà e, da quello che leggiamo sui social, questa avventura scenica potrebbe poi nel tempo diventare ben presto una pubblicazione. Il che mostra l’entusiasmo dei tre protagonisti, che vogliono collaudare questo canovaccio per renderlo fruibile in varie maniere. Intanto non può sfuggire la ripresa di eventi All’Accademia dei Rozzi, un fulcro cittadino storico e culturale. Del resto quella Sala degli specchi è troppo bella per lasciarla spesso al buio.
Massimo Biliorsi