
La Curia non sapeva nulla di quella coltivazione. Facile immaginare dunque lo stupore quando ha appreso ieri dalle prime notizie apparse on line che su un appezzamento di proprietà, non coltivato, qualcuno aveva messo a dimora ben dieci piante di marijuana dentro dei grossi vasi. L’area dove si è svolto il blitz dei carabinieri di Monteriggioni, non distante dal Castello, secondo quanto appreso dalla Curia, appartiene all’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero. In località La Posta si trovano infatti un paio di particelle di terreno più isolate rispetto al podere ‘Il Santo’ che è tuttora in locazione ad una cooperativa che lo gestisce.
Ad assistere il 29enne che aveva utilizzato l’area della Curia per la marijuana è l’avvocato Francesco Montomoli. "Non entro nel merito della vicenda – spiega – però vorrei sottolineare che almeno la metà delle piante sequestrate dai carabinieri sono alte pochi centimetri, dovevano ancora crescere". La difesa certo punterà ad appurare anche se magari si tratta della Cbd, cannabis che è legale ma per la quale occorre però conservare il cartellini, con le indicazioni riguardanti specie e tipologia dei semi acquistati per un periodo di almeno 12 mesi per dimostrarne l’appartenenza ad uno dei generi ammessi dalla legge 30990.
La.Valde.