
Un tuffo nel medioevo Castello si aggiudica le Ferie delle Messi
di Romano Francardelli
La cavalcata vincente della contrada del Castello, con il fantino Alesandro Culatore su Maia, ha chiuso il sipario della tre giorni di Ferie delle Messi dei Cavalieri di Santa Fina, in una San Gimignano che ha rimesso l’orologio indietro nel tempo. Grande festa per la Contrada del capitano Stefano Nacci, al termine della Giostra dei Bastoni nel parco della Rocca di Montestaffoli, nella trentesima rievocazione storica che si richiama al XIII secolo.
Il rullo di tamburi, squilli di trombe, sbandieratori, giocolieri, trampolieri: tutto al suo posto per tre giornate di spettacolo, con San Gimignano che ha fatto il pieno di visitatori in questo ultimo quadro dei tre atti della Giostra che ha portato in Castello la Spada d’oro e il drappellone, con lo stendardo dipinto dal maestro delle torri Maurizio Masini.
Festa nella festa in piazza Duomo con i Cavalieri di Santa Fina narrata e raccontata in questa tre giorni al pubblico delle grandi occasioni, nei suoi minimi particolari dal regista e direttore artistico, poeta in rima baciata e in ottavine, l’attore orvietano Gianluca Foresi. Da applausi. Le Ferie delle Messi e la ’purificazione’ benedetta dal parroco don Gianni Lanini dalla scalinata del Duomo ai quattro cavalieri della giostra e al popolo delle Contrade, San Giovanni, Piazza, Castello e San Matteo, ha abbassato la tenda della festa con la suggestiva e imponente passeggiata, il corteo storico del popolo dei Cavalieri nella via di’ mezzo, il cuore della città con oltre trecento figuranti e partecipanti. Senza dimenticare i popolari musici della Fanfara della città tedesca di Meersburg, gli squilli delle chiarine degli sbandieratori della città dell’Aquila, città gemellate con le Ferie delle Messi. Nelle piazze le bancarelle del medioevo e il gruppo degli antichi mestieri. Insomma una città che ha riavvolto il nastro di un pezzetto della propria grande storia.