"Un senese nel cda della banca"

Francesco Michelotti, candidato Fdi nel plurinominale: "Comune e Fondazione entrino nel Biotecnopolo"

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Francesco Michelotti, coordinatore provinciale e candidato di Fratelli d’Italia: Banca Mps ha approvato l’aumento di capitale di cui ambienti del suo partito avevano chiesto il rinvio. Qual è la sua posizione?

"Ho detto a Giorgia Meloni e Giovanni Donzelli che noi condividiamo la decisione dell’assemblea che ha deliberato l’aumento di capitale, necessario per garantire una adeguata patrimonializzazione della banca. Ora auspichiamo l’attuazione del piano industriale per creare le condizioni dell’indipendenza della banca. Il nuovo governo nominerà il cda della banca e chiederemo un rappresentante senese di altissimo profilo. Siena deve tornare protagonista, ma non seguendo la logica spartitoria utilizzata in passato dal Pd. Serve un alto profilo senza tessera di partito".

Biotecnopolo: non crede che si sia finito per parlare troppo di nomine e non di quale sia la reale partita da giocare?

"Le nomine sono per l’appunto una questione politica che un governo in scadenza vuole marchiare. Giusto affidarle a chi viene eletto nella prossima consultazione. Il nostro interesse è però unicamente rivolto alla comunità. Ritengo opportuno l’ingresso del Comune capoluogo e della Fondazione Mps come soci fondatori, per rimettere Siena al centro delle scelte e per non subirle".

Avete rivendicato la posizione per sbloccare il bonus 110%: come ci si garantisce dai rischi di truffe?

"Con la legalità e il rigore nell’applicazione delle norme. Però la maggior parte delle aziende che sono serie e qualificate non possono rimetterci per pochi furbetti. Occorrono norme certe e accompagnare le pratiche dall’inizio alla fine. Le norme non devono cambiare in corsa, il governo Meloni garantirà sblocco e compimento delle pratiche oggi bloccate".

Finite le ristrutturazioni, non c’è il rischio che il settore si rifermi dopo anni di super lavori, anche per i piani urbanistici stringenti e la mancanza di mercato?

"A Siena abbiamo approvato un piano operativo che la città attendeva da anni. Il problema dell’urbanistica sono le norme poco chiare e la mortificazione dei Comuni, svuotati di potere per accontentare Regioni e Soprintendenza. È un sistema da riformare".

Lei ha sottoscritto il patto con Coldiretti: non crede che l’agricoltura senese meriti più attenzione?

"Deve diventare una priorità e non una semplice attenzione. Sono tanti i temi che condividiamo, dal no al ’nutri Score’ e cibi sintetici all’affermazione della sovranità alimentare, il problema degli ungulati e dei lupi che va risolto in via definitiva. E ancora, va potenziata l’installazione dei pannelli fotovoltaici per l’Agri-solare".

Sull’Alta velocità c’è un ping pong tra le Camere di commercio, che chiedono di trovare l’accordo facendo scegliere la sede a Rfi-Governo, e la Regione che è intenzionata ad andare a Roma con una scelta: lei da che parte sta?

"Dalla parte del territorio, che deve decidere privilegiando l’area più scarificata dall’attuale assetto infrastrutturale".

Le opposizioni hanno definito riduttivo lo stanziamento del Comune per un intervento sul caro bollette, chiedendo misure più strutturali.

"Direi che 1,3 milioni di euro sono una parte importante di un bilancio comunale. Riduttivo è l’orizzonte politico delle minoranze, che di fatto hanno votato contro famiglie e imprese. E il governo Meloni supporterà ulteriormente le amministrazioni locali".

Orlando Pacchiani