
di Eleonora Rosi
Il territorio senese si prepara a un ponte della Festa della Repubblica positivamente denso di presenze turistiche. Le strutture ricettive del Chianti saranno piene al 93%, quelle di Siena, della Valdelsa e della Valdorcia al 92%, quelle della Valdichiana all’86%. "Ho paura a dire che c’è stata una ripresa dalla pandemia; diciamo che il covid non è più un elemento di non prenotabilità – afferma Andrea Ginestrini, presidente Assohotel Confesercenti Siena –. Se facciamo un parallelo fra i dati della primavera 2023 e quella 2019 i numeri sono simili, le proiezioni ce lo avevano anticipato".
I dati sintetizzati dal Centro studi turistici di Firenze vedono le terre di Siena, con l’eccezione della Valdichiana, classificarsi sopra la media toscana dei tassi di occupazione delle strutture ricettive (88%). "La provincia di Siena ha una portata attrattiva storico-turistica che non riguarda solo l’arte, ma anche il turismo termale, artistico, storico, enologico, gastronomico e sportivo", sottolinea Ginestrini.
La vocazione multi-turistica del territorio senese sembrerebbe l’asso nella manica della provincia. "I dati dei tassi di occupazione riguardano tutti i tipi di strutture ricettive, non c’è una tipologia che lavora più dell’altra. Negli agriturismi e nelle strutture collaterali la tendenza è soggiornare più a lungo, mentre chi visita Siena normalmente si ferma per poche notti – specifica Ginestrini –, c’è molto da valorizzare perché ci sarebbero tante attività e cose da vedere da poter impiegare un mese".
Quello che i dati non dicono ma che va considerato è che, nonostante l’aumento tangibile dei prezzi degli alloggi e delle strutture ricettive, Siena continua ad attrarre visitatori. "Le previsioni per l’estate sono buone – anticipa Ginestrini –, crediamo di riuscire a far meglio del 2022 non tanto per quanto riguarda la percentuale di occupazione, che era già alta, quanto per la tariffa media, che si è un po’ alzata".
Il vero problema non è l’aumento dei prezzi ma, nel caso di Siena, i collegamenti. "Le ipotesi della Medio Etruria riguardano tre stazioni che comunque distano un’ora dalla città, mentre vorremmo che migliorasse la linea ferroviaria Siena-Firenze e in tal caso i cambiamenti sarebbero sostanziali. La raggiungibilità della città è un problema atavico, i nostri governarti devono capirlo", conclude Ginestrini.