REDAZIONE SIENA

Tutti volevano bene a Francesco Viveva alla Castellaccia di Monti

Sepolto dalle macerie. La notizia della tragedia della improvvisa morte sul lavoro del giovane Francesco Mannozzi è arrivata come un fulmine a ciel sereno dentro le mura. Nella città delle torri il giovane Francesco e tutta la famiglia, dal babbo Giuseppe alla mamma e alla sorella, erano conosciuti, apprezzati e benvoluti. Da tutti. Una famiglia modello che si è vista colpita da questa tragedia immane, che non trova parole, e che ha gettato nello sconforto tutta la comunità di San Gimignano, che da ieri si è stretta intorno alla famiglia Mannozzi per questo dolore che in pochi minuti ha fatto il giro della Valdelsa. Una morte, quella del 31enne, che ha dell’incredibile. Un drammatico infortunio sul lavoro e un destino maligno hanno stroncato la giovane vita di Francesco, che si era ritagliato un’esistenza bella e serena nella nuova dimora alla Castellaccia di Monti con la sua compagna. Il destino crudele Francesco lo ha incontrato durante il suo giornaliero lavoro, da esperto muratore alla vecchia casa del podere della "Casa al Foco" di Racciano ai piedi del bosco di Bombereto e del poggio del Comune che i muratori stavano ristrutturando. "Ho sentito l’elicottero Pegaso – racconta agli amici la signora Merzia, che abita a qualche chilometro dalla casa della tragedia –, ma non trovava posto per atterrare. Poi si è posato nella vicina vigna. Ma è passato molto tempo prima che riprendesse il volo. Ho visto arrivare sulla strada di Racciano, carabinieri, vigili del fuoco e ambulanza. All’inizio ho pensato a un incendio ma ho saputo invece che era crollata una parte del tetto della "Casa al foco", dove stava lavorando il figlio di Mannozzi. Travolto dalle macerie. La triste notizia mi ha ghiacciato il sangue".

R.F.