REDAZIONE SIENA

Tutti compatti contro il ‘Tubone’

Il Comitato Civico Elsa Viva ha già annunciato una protesta pacifica e Italia Nostra attacca la Regione

Tutti contro il ‘tubone’. Mentre si avvicina il primo "Giorno X" della procedura di realizzazione del tanto contestato progetto di sfruttamento dell’acqua dell’Elsa, attraverso gli antichi canali delle Gore, per la produzione di energia idroelettrica, le diverse forze contrarie all’operazione si stanno preparando a resistere. Dopo il Comitato Civico Elsa Viva, che ha già annunciato una protesta pacifica per la mattina del 28 luglio, quando, in via 25 Aprile, partiranno le procedure di esproprio dei terreni necessari al posizionamento di una condotta forzata nella Gora, anche l’Associazione Italia Nostra è scesa in campo. La colligiana Laura Comi, presidente della sezione senese dell’associazione, ha inviato una lettera aperta ai presidenti della Regione Toscana e della Provincia di Siena, chiedendo che, in attesa di approfonditi accertamenti, vengano sospese le operazioni di esproprio.

La dottoressa Comi non ha mancato di chiarire i motivi per i quali Italia Nostra si è schierata nettamente contro il progetto idroelettrico nella sua totalità, e in particolare contro il ‘tubone’: "L’immissione di un tubo di 120 centimetri di diametro – spiega – nel terreno che costituisce l’area di rispetto della Gora Aldobrandina o addirittura nel canale stesso, porterebbe ad una sicura alterazione del sistema delle Gore. Italia Nostra, con i suoi esperti idrogeologi, ha valutato inoltre che il prelievo di acqua metterebbe in secca il fiume Elsa lungo il Parco fluviale, ed ha chiesto, inascoltata, alla Regione Toscana un monitoraggio costante delle portate del fiume prima di autorizzare l’esecuzione del progetto. Le nostre numerose segnalazioni alle Autorità, spesso firmate insieme al Comitato Elsa Viva, non hanno sortito l’effetto di sospendere l’esecuzione del progetto".

Dura anche la posizione sulle procedure di esproprio: "E’ avvenuta senza la notifica ai diretti interessati, al contrario di quanto prevede una giurisprudenza ben consolidata. La situazione di peggior danno sarà per i residenti di via di Spugna, dove la Gora passa sotto la strada a fianco dei fabbricati e dove lo scavo dovrebbe far posto ad un imponente macchinario per spingere la tubatura nella Gora. L’associazione parteciperà al ricorso si sta proponendo, in appoggio a quello del Comune di Colle, sia per dare voce ai diritti dei cittadini, sia per scongiurare le pesanti conseguenze di questo progetto. Siamo comunque fiduciosi che questa lettera porti ad una sospensione cautelativa".

Marco Brunelli