
di Paolo Bartalini
Arrivano notizie confortanti, da un mondo della camperistica della Valdelsa alle prese con problematiche determinate dai delicati assetti internazionali. È di questi giorni infatti la conclusione di un accordo tra le aziende del Gruppo Trigano, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie, per il premio di risultato ai lavoratori. Ovvero il riconoscimento in termini economici del conseguimento di importanti esiti in materia di produttività, efficienza e qualità.
"Pure nelle forti difficoltà del periodo per il settore, a causa della carenza di materie prime e di altre stringenti questioni – osserva Giuseppe Cesarano di Fim Cisl – i lavoratori potranno affidarsi al contributo attraverso l’elargizione del premio di risultato a opera delle aziende. Nessuno nasconde la gravità della situazione generale. Un quadro paradossale che è sotto gli occhi di tutti, visto che il plein air offrirebbe attualmente enormi opportunità di lavoro. Però non ci sono soltanto le ripercussioni e gli eventi negativi". Interessati dalla somma aggiuntiva circa 850 dipendenti delle realtà del circondario raggruppate nel marchio Trigano, nei comuni di Poggibonsi, San Gimignano, Barberino Tavarnelle. E quindi la sede di Cusona, lo stabilimento Sea, ai Foci, Trigano Servizi. "E adesso siamo alla sigla dell’intesa anche per gli addetti di Luano Camp – spiega Fabio Cameli di Fiom Cgil – che è parte integrante dello stesso Gruppo industriale Trigano, per completare un percorso che sta andando in porto. In una fase particolare, non dimentichiamolo, che deriva da vari aspetti di una crisi della quale non hanno colpa le aziende del camper".
Un premio, stando alle cifre, che ammonterebbe all’incirca tra i 1.400 e 1.600 euro a vantaggio dei lavoratori che, da qualche tempo, si trovano purtroppo costretti a misurarsi con le incertezze dettate dagli scenari mondiali. Un po’ di ossigeno per i bilanci familiari, in presenza di questioni che hanno determinato, è noto, anche dei periodi di cassa integrazione per le maestranze per via della mancanza di chassis. Come è avvenuto del resto per i 450 lavoratori di Trigano a Cusona, sino a pochi giorni addietro, prima della ripresa della produzione all’inizio della settimana.