
L’inchiesta della Finanza è stata condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria e coordinata dai pm che si occupano di pubblica amministrazione
di Laura ValdesiSIENASoldi in cambio di piccoli appalti, sarebbero nove e tutti con affidamento diretto, per la manutenzione delle strade senesi per un impegno economico complessivo di 417mila euro. E’ l’accusa rivolta dalla procura ad una funzionaria della Provincia e a quattro imprenditori. Corruzione aggravata il reato contestato che ha portato ieri all’esecuzione di misure cautelari nei confronti dei cinque indagati, emesse dal gip Chiara Minerva dopo l’interrogatorio preventivo che si sarebbe svolto ormai qualche settimana fa. Accogliendo però solo parzialmente, si evidenzia nella nota delle fiamme gialle, la richiesta del pubblico ministero. Ad occuparsi dell’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza, sono stati i sostituti Valentina Magnini ed Elisa Vieri del pool che segue i reati della pubblica amministrazione. Il giudice delle indagini preliminari ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza per la dipendente della Provincia unitamente alla sospensione dell’esercizio della sua funzione pubblica per un anno e mezzo. In più il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, della somma corrispondente al prezzo della corruzione. I quattro imprenditori, secondo la procura, avrebbero consegnato complessivamente 6mila euro in contanti alla dipendente dell’amministrazione provinciale. Allo stato questa la cifra accertata. Ma l’inchiesta ovviamente prosegue. Anche perché gli uomini del colonnello Pietro Sorbello hanno effettuato perquisizioni in tutti i luoghi nella disponibilità della funzionaria, come di prassi. Dunque anche nell’ufficio in Provincia. Alla base della ricostruzione attività tecniche e documentazione.
I quattro imprenditori – due del Viterbese, uno del Senese e uno della provincia di Perugia – sono indagati per corruzione aggravata. Per tutti il gip Minerva ha disposto, per un anno e mezzo, il divieto di esercitare attività d’impresa. Sono invece estranei ad un altro episodio che è emerso durante l’indagine e dovrà essere chiarito. Riguarda solo la funzionaria ma questa volta avrebbe agito in qualità di membro di una commissione giudicatrice. "Avrebbe comunicato a terzi – spiega la Finanza – notizie d’ufficio coperte da segreto, quali argomenti e domande delle prove inerenti ad un concorso bandito dalla Provincia di Siena". Anche la selezione, dunque, è finita sotto la lente degli investigatori che ora vogliono vederci più chiaro.
Cosa succederà adesso? La prima mossa dei legali che assistono i cinque indagati potrebbe essere quella di presentare ricorso al tribunale del riesame contro le misure cautelari del gip Minerva.
"L’indagine conferma il costante impegno della guardia di finanza nella lotta agli sprechi di denaro pubblico e alla corruzione – conclude la nota delle fiamme gialle – a garanzia degli imprenditori onesti e dell’utilizzo trasparente ed efficiente dei fondi nazionali ed europei".