Tls Sviluppo, c’è la firma del ministero In arrivo 25 milioni per gli anticorpi

Il via libera era atteso da quasi due anni. Il finanziamento aiuterà la produzione di dosi per la lotta al Covid. Intanto continuano le polemiche sulle nomine del Biotecnopolo. Il sindaco: "Serve confronto col territorio"

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La firma è stata disposta ieri dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. E mette fine a un’attesa durata quasi due anni. Invitalia, il braccio operativo del Mise, nei prossimi mesi, previo parere positivo della Corte dei Conti, aprirà i cordoni della borsa per dare il via a un finanziamento da circa 25 milioni di euro a Toscana Life Sciences Sviluppo. L’investimento servirà per sostenere il programma industriale di Tls Sviluppo da realizzare entro il 2023 che culminerà con lo sviluppo e la successiva validazione clinica degli anticorpi monoclonali, idonei alla lotta al Covid-19 e all’ottenimento dell’autorizzazione per un loro uso emergenziale.

I fondi sono attesi almeno da ottobre del 2020 quando venne presentato a Invitalia l’accordo di programma per Tls Sviluppo. Ieri la firma disposta dal ministro Giorgetti ha sbloccato l’iter che si tradurrà in finanziamento, dopo l’ultimo controllo della Corte dei Conti. La notizia è arrivata dal sottosegretario leghista al ministero del Lavoro, Tiziana Nisini. "Il ministro Giorgetti, che ringrazio per l’impegno e la concretezza – commenta – ha disposto la firma dell’Accordo di Programma presentato ad Invitalia il 23 ottobre 2020, per la società Tls Sviluppo. Un obiettivo raggiunto, un passo avanti che consegnerà al territorio un importante progetto d’investimento produttivo per la realizzazione di un impianto farmaceutico. Siamo molto soddisfatti per il raggiungimento di questo risultato. Si conferma l’impegno concreto della Lega e l’attenzione per Siena e la Toscana". L’impianto farmaceutico in questione, il cosiddetto ’Edificio 23’, all’interno del campus scientifico di Gsk, dove Tls Sviluppo ha la propria sede operativa, consentirà, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, la produzione di almeno 100mila dosi di soluzioni profilattiche e terapeutiche come anticorpi e vaccini, a trimestre. Un mattone in più per la costruzione di quella Siena capitale italiana della ricerca farmaceutica che si aggiunge alla partita sul Biotecnopolo. E proprio sulle nomine della Fondazione, non si arrestano le polemiche. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, due giorni fa a Siena ha annunciato "tempi immediati" sulle nomine ai vertici, nel consiglio e nel comitato scientifico del Biotecnopolo. Piazzando due capisaldi: un ruolo ai vertici per Rino Rappuoli e il Premio Nobel, Giorgio Parisi in consiglio. Le anticipazioni però hanno sollevato il niet del centrodestra e quello del sindaco Luigi De Mossi che ieri ha rotto il silenzio. "Le nomine del Biotecnopolo siano effettuate dal prossimo governo. Serve un confronto con il territorio e, soprattutto, una sua rappresentatività, visto che, amministrazione comunale in testa, ha avuto un ruolo importante fin dall’inizio. La comunità di Siena ha infatti appoggiato e sostenuto convintamente questo progetto: non è pensabile, secondo il Comune Siena, che arrivino nomine così importanti e delicate per il futuro del territorio da un esecutivo che sta esaurendo il suo mandato".

Sulla stessa linea Forza Italia con Massimo Mallegni, Lorenzo Loré e Lorenza Bondi, insieme a tutto il Coordinamento provinciale. "Forza Italia non ha l’abitudine di commentare il valore delle persone, non è nel suo stile. Ciò che chiediamo è che tale strategico provvedimento non venga assunto da un esecutivo in scadenza, in piena campagna elettorale, ma dal prossimo Governo che uscirà dalle urne".