LAURA VALDESI
Cronaca

Tiene 19 cani chiusi in casa. Maltrattamento di animali

Condannato a 1 anno e 6 mesi. Confiscato un meticcio e risarcimento. Uno degli animali era stato trovato dentro un capanno di metallo, denutrito.

"Non bisogna abbassare la guardia nei confronti di chi, a qualunque scopo, si attornia di animali costringendoli ad una vita di privazioni e di sofferenza", dice Lucia Brogi, la presidente dell’Associazione Una (Uomo-natura-animali) proprietaria del canile rifugio di Poggibonsi. Attraverso l’avvocato Raffaella Sili del foro di Roma si era infatti costituita parte civile nel processo davanti al giudice Francesca Guttadauro nei confronti di un uomo di origine siciliana "che – spiega l’associazione in una nota – tra luglio e ottobre 2021, ha detenuto numerosi cani in condizioni incompatibili con le loro caratteristiche etologiche e produttive di gravi sofferenze". Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell’imputato ad un anno per maltrattamento di animali, il giudice dopo quasi due ore di camera di consiglio ha deciso la pena di un anno e sei mesi, disponendo il risarcimento nei confronti della parte civile di 4mila euro, il pagamento delle spese legali. Fra novanta giorni le motivazioni della sentenza contro cui il difensore dell’imputato, l’avvocato Angelo Greco, sicuramente proporrà appello. Aveva chiesto per il proprio assistito la messa alla prova anche effettuando lavori di pubblica utilità presso l’associazione che tutela gli animali ma non è stata accordata.

"Una si è costituita parte civile nel processo penale per tutelare gli animali e, in particolare, uno. Un meticcio nero oggetto di sequestro – spiega l’associazione valdelsana – rinvenuto dai carabinieri forestali di Siena in un container (un capanno, ndr) di metallo , al buio, in mezzo alle proprie deiezioni, senza ricambio d’aria a più di 37 gradi di temperatura, senza cibo e con pochissima acqua. Calimero, questo è il nome dato dai volontari al cane, è arrivato al rifugio dell’associazione che ne ha assunto la custodia denutrito, disidratato, con difficoltà di deambulazione. Ed è stato immediatamente sottoposto a tutte le cure veterinarie necessarie. Ora Calimero sta bene, è stato confiscato e affidato ad Una. E non tornerà più nelle mani di chi l’ha ridotto in quello stato. Altri 19 cani erano complessivamente detenuti presso due abitazioni del capoluogo valdelsano, secondo quanto ricostruito dalla procura. "Segregati in stanze chiuse e al buio – sottolinea ancora Una – malnutriti e senza mai uscire all’aperto".