
Il ticket di ingresso nelle città d’arte, che entrerà in vigore a Venezia l’anno prossimo, non convince l’amministrazione comunale senese. Il provvedimento, annunciato urbi et orbi dal sindaco veneto Luigi Brugnaro pare infatti poco applicabile in una realtà peculiare come quella di Siena. Lo evidenzia il primo cittadino Nicoletta Fabio: "Credo che intanto possa essere opportuno valutare l’efficacia di questa sperimentazione, che altri adotteranno. Ritengo infatti che non sia una misura di natura strettamente economica a riqualificare una città d’arte. Va ripensato, e noi lo stiamo facendo, tutto un nuovo sistema di afflusso turistico all’interno di una riprogrammazione più ampia, che vada al di là di un biglietto da pagare. Un provvedimento simile, calato dall’alto senza una riflessione su tutto il sistema, rischierebbe quindi di essere inefficace".
Freddezza di fronte al ticket d’ingresso anche da parte di Stefano Casciu, direttore dei musei toscani: "È evidente – ha detto intervenendo all’iniziativa per la riapertura del ’Santuccio’, Santa Maria delle Nevi e cappella del Taja – che città come Firenze e Venezia soffrono di overtourism, ma l’idea del biglietto non mi trova d’accordo. Penso a Venezia: già ora è una città quasi solo turistica, entrando con un biglietto sembrerebbe di andare in un parco separato da tutto il resto. Rischia di essere controproducente".
Cosa fare allora? Provare a diversificare le mete, deviare i flussi? Anche questo, spiega Casciu, non è così semplice: "I grandi gruppi si muovono su itinerari standardizzati e hanno una lista di cose da vedere assolutamente. Difficile convincerli che ci sono altre cose meravigliose che valgono la pena di essere visitate, questo può essere fatto per un turismo più raffinato e selezionato".
Un tema che tocca anche Siena? "In parte sì – osserva Casciu – perché anche qui il percorso Campo-Duomo attira la maggior parte dei visitatori, lo sappiamo bene noi che con la Pinacoteca ne siamo tagliati fuori da una curva per poche decine di metri... Però Siena ha il vantaggio di essere piccola e praticamente pedonale, per questo hanno senso iniziative come la riapertura di luoghi meno conosciuti ma preziosi. Si può provare ad attirare visitatori staccandoli dal tragitto più battuto".
Cristina Belvedere
Orlando Pacchiani