SIENA
Cronaca

Test di Medicina, l’ateneo supera l’esame. Il rettore: "Ripagato il nostro sforzo"

Tutto è filato liscio, un centinaio di dipendenti e volontari per la vigilanza. I 707 candidati in fila al San Niccolò e in via Mattio

di Nicola Gagliardi

La prova di ingresso per la facoltà di Medicina e chirurgia è stata un test importante, oltre che per gli aspiranti iscritti, anche per l’Università di Siena. Un primo banco di prova per la tanto sperata ripartenza, un precedente per dimostrare che si può fare, come gridava Gene Wilder. "L’esame è stato superato – afferma con soddisfazione il rettore Francesco Frati –. L’ingente sforzo che l’ateneo ha messo in campo per permettere a tutti i candidati di svolgere il test in sicurezza e tranquillità, è stato ampiamente ripagato. La fase più critica – spiega – era sicuramente quella preliminare di registrazione dei candidati, in cui era più complesso garantire il pieno rispetto di tutte le norme anti–Covid. Inoltre, bisognava esaurire le procedure entro mezzogiorno, l’ora dell’apertura delle buste, in modo da garantire la contemporaneità dello svolgimento della prova a livello nazionale. Ce l’abbiamo fatta. Un ringraziamento va a chi ha reso possibile questa complessa operazione, quindi a tutto il personale dell’ateneo impegnato nel servizio di gestione e vigilanza, un centinaio di persone, e ai volontari delle organizzazioni che si sono occupate della sicurezza". Sul posto erano presenti gli uomini e le donne della Protezione Civile, della Misericordia, dell’Ordine di Malta e del gruppo La Casetta.

La giornata è stata impegnativa anche per i candidati (in 707 si sono presentati), suddivisi nei due poli del San Niccolò e di via Mattioli, che pure hanno saputo dimostrare disciplina e rispetto delle norme, rendendo più semplici tutte le operazioni. Convocati alle 8 per la registrazione, una volta raggiunta la propria postazione non sono potuti più uscire prima della fine della prova, prevista per le 13,40. "Ma alla fine sono riuscito a lavorare abbastanza bene – dice Marco Mitraglia, da Grosseto –. Queste misure non hanno influito particolarmente sull’atmosfera generale, non hanno aggiunto ulteriore pressione. L’unica cosa un po’ più fastidiosa sono state le mascherine, che non potevamo togliere". "Molti di noi sono entrati molto presto – gli fa eco Sophia Bonacci, da Arezzo – e indossarla per così tante ore non è stato il massimo".

Oltre alle mascherine, anche la lunga attesa, sia prima della registrazione, sia una volta dentro, fino all’inizio del test, ha creato qualche disagio tra gli studenti. Ma sempre nella consapevolezza che le misure messe in atto erano necessarie per tutelare loro stessi e gli altri, come ha sottolineato Marco Benigni, anche lui di Arezzo: "E’ chiaro che stiamo vivendo una situazione particolare, per cui, nonostante i fastidi che si possono provare mentre si aspetta il proprio turno o nell’indossare a lungo i dispositivi di protezione, non ci si lamenta. E’ giusto così".

Tra i ragazzi che hanno svolto il test, molti hanno selezionato Siena, e in generale gli atenei della Toscana, tra le loro prime preferenze. Come Ginevra Mariani: "Io sono di San Gimignano e ho scelto Siena perché è una buona università e perché è vicina a casa mia, ma su questa decisione non ha influito l’emergenza sanitaria. Era un’intenzione che avevo già da prima".

Dello stesso parere anche Ilaria Dini, aretina, che ha messo Siena al secondo posto: "L’offerta formativa garantita negli atenei della nostra regione è di alto livello. Non c’è per forza bisogno di andare lontani per avere una buona formazione". E questo ‘riconoscimento’ rappresenta un’altra delle vittorie incassate in questi giorni dall’Università, che va in controtendenza rispetto al quadro generale nazionale, come evidenzia anche il rettore: "I numeri delle immatricolazioni, stando ai dati che abbiamo al momento, sono sulla stessa linea di quelli dell’anno scorso. Inoltre, abbiamo anche la stessa proporzione di studenti provenienti dal Sud, un aspetto per nulla scontato, date le incertezze che investono molte famiglie dal punto di vista sanitario ed economico. Tutto ciò dimostra che i ragazzi non hanno paura di spostarsi e che l’Università di Siena ha un grande potere attrattivo, sia per i residenti e i toscani che per gli studenti delle regioni più lontane. Che questo giorno sia di buon auspicio per il nuovo anno accademico".