Terme di Sant’Elena, il peso delle inchieste

Sull’imprenditrice russa Elena Loss, che aveva acquistato il complesso nel 2020, pende un mandato di arresto. La sorgente ora è chiusa

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Un intrigo internazionale coinvolge le terme di Sant’Elena, con la sua proprietaria Elena Loss. L’imprenditrice russa, che avrebbe, sulla sua testa, un mandato di arresto, è latitante e la sorgente termale è attualmente chiusa: totale è l’incertezza sul futuro dell’azienda.

La vicenda giudiziaria vede coinvolta anche Liya Muradova, arrestata a giugno in Campania, scovata dai poliziotti in una struttura ricettiva del golfo di Napoli. La vicenda ruota intorno all’acquisizione della Pharmaservice, azienda che si occupa della commercializzazione di probiotici e che detiene i principali marchi del settore e anche una serie di società ’scatole cinesi’. Secondo l’accusa Elena Loss, nominata consigliere del direttore, avrebbe preso completamente il controllo della Probiofarm e della Pharmaservice, con la collaborazione dei due dirigenti, rispettivamente la Muradova e Konstantin Belyaev (anche lui arrestato).

Elena Loss aveva provato anche ad acquisire le terme di Chianciano: ma la trattativa non era andata a buon fine e quindi aveva acquisito nell’agosto del 2020 le Terme di Sant’Elena, il gioiello del termalismo chiancianese, dalla famiglia Ruiu.

Un investimento che guardava al futuro vista anche la possibilità di realizzare un albergo termale di 40 camere e piscine termali coperte e scoperte. Lo scenario che si apriva era sulla carta rivoluzionario considerata la scelta del Comune di concedere all’interno del piano operativo comunale, volumi e sviluppo.

In particolare Elena Loss in quell’operazione si era aggiudicata, per 6 milioni di euro, 3 fonti termali di straordinaria qualità e la possibilità di interventi ammessi quali ristrutturazione, ampliamento, riqualificazione, nuova edificazione per ampliamento dei servizi e delle attività ad esse connesse al termalismo; tutto rimasto solo sulla carta e nei permessi del Comune.

"L’indagine della magistratura seguirà il suo corso – taglia corto il sindaco di Chianciano Andrea Marchetti – e spero che questo non incida nella vita dell’azienda Sant’Elena. Preferisco non commentare in attesa di conoscere ufficialmente la vicenda e non esprimermi su quanto è stato riportato soltanto dalla stampa".

Anche l’immobiliarista Fabio Tamagnini di Sarteano prende le distanze da Elena Loss, che non sente dal tempo in cui aveva curato per la donna russa l’opzione di acquisto delle terme di Chianciano. "Non ho contatti con la signora Elena Loss – le sue parole – da dopo l’offerta di acquisto, non andata a buon fine, per le terme di Chianciano".

Insomma il territorio sembra fare un passo indietro e prendere le distanze da un ‘affaire’ che ha i contorni della truffa; secondo l’accusa infatti le due donne russe userebbero una serie di stratagemmi utilizzando società di comodo per sottrarre fondi, prevalentemente utilizzando il sistema di applicare costi palesemente gonfiati. Anche l’Interpol è sulle tracce dell’imprenditrice termale.

Anna Duchini