
La Tari aumenta in provincia (foto di repertorio)
Siena, 30 maggio 2024 – Cosa paghiamo con la bolletta Tari? E chi paghiamo? Per iniziare va detto che il contribuente, cittadino e attività, riceve e paga la bolletta al Comune di appartenenza, che a sua volta riversa buona parte dell’introito della tassa al gestore del servizio integrato dei rifiuti, nel nostro caso a Sei Toscana.
Ma è Ato Toscana Sud, autorità di gestione del servizio, costituita da tutti i Comuni delle tre province, a stabilire le tariffe, contabilizzate all’interno del Pef (piano economico finanziario), che il Comune deve adottare nel suo bilancio: tariffe che sono calcolate da tre anni con il metodo Arera, autorità nazionale, in base al principio di equilibrio economico di chi fa il servizio, quindi sui costi sostenuti da Sei Toscana per assolvere alle richieste del Comune.
Ebbene nel 2024 l’assemblea dei sindaci di Ato ha approvato per il Comune di Siena un Pef ‘calmierato’ da 15.388.318 euro, con aumento del 4,9%, rispetto ai 14.669.512 euro dell’anno scorso. In realtà il conto per Siena è stato più salato, con un aumento effettivo da un anno all’altro del 18% e 1,9 milioni di euro di gap che dovremo ‘recuperare’ (pagare) nei prossimi anni. Il ciclo integrato dei rifiuti urbani di Siena nel 2024 costa 17.313.915 euro, somma dei 14.059.193 euro di costi di Sei Toscana e 3.254.722 euro del Comune.
Con la Tari non paghiamo solo la raccolta dei rifiuti da cassonetti e porta a porta, ma tanto altro: nei 14 milioni (di 17 totali) di spesa 2024 che va a Sei Toscana ci sono 1,9 milioni di raccolta e trasporto dei rifiuti indifferenziati e 5,3 milioni di euro per la raccolta delle frazioni differenziate; ci sono poi circa 3,2 milioni di euro per lo smaltimento o recupero degli stessi rifiuti, voce di spesa questa che da Sei Toscana va al gestore degli impianti di trattamento, Sienambiente. Ai 9,9 milioni di euro (erano 8,1 milioni nel 2023, +20%) complessivi dovuti a Sei Toscana per questa parte di servizio (raccolta e smaltimento) vanno sottratti i proventi dalla vendita del materiale ceduto ai vari Consorzi di riciclo (618mila euro) e dell’energia prodotta (78mila euro), che fanno diminuire leggermente la tariffa del contribuente. Poi, sempre fra i costi di Sei Toscana, ci sono oltre 2,3 milioni di euro (2,1 milioni nel 2023) per le attività di spazzamento e lavaggio delle strade, così come richieste dal Comune, al quale vanno per la stessa attività 348mila euro; più varie voci di spesa fra oneri finanziari, ammortamenti del capitale e strutture.
Ma anche il Comune aggiunge voci di spesa al conto salato servito alla fine sempre al contribuente, pari a 3,2 milioni di euro (sui 17 complessivi): fra i costi comunali ci sono infatti 1,5 milioni di euro di Iva, 698mila euro (471mila nel 2023) di costi per la bollettazione agli utenti e riscossione; e 382mila euro di insoluti, ovvero Tari non riscosse e spalmate sugli altri contribuenti. Ma dunque perché il Pef 2024 di Siena, inserito in bilancio, è di 15,3 milioni e non di 17,3 milioni. A questo punto è entrata in azione Ato Toscana Sud, che sempre su direttiva Arera, può fissa re un tetto all’aumento delle tariffe, ovvero stabilire un limite di crescita delle stesse, che per il 2024 è stato fissato al 4,9%, rispetto ai 14,6 milioni del Pef 2023.
Ecco perché l’aumento di quest’anno in tariffa è di circa 700mila euro. Però il gap fra costo effettivo e costo con limite di crescita nel 2024 è di 1,9 milioni di euro. Ora questi quasi 2 milioni di euro non sono cancellati ma sospesi e pendenti sulle prossime bollette, dovranno comunque essere pagati dai contribuenti a conguaglio nelle prossime annualità.