Varianti Covid, code per i tamponi. In provincia quarantena per 3.500

Spagnesi, direttore Prevenzione Asl: "Aumentano le file perché bisogna risalire a 14 giorni prima nei contatti"

Code per i tamponi

Code per i tamponi

Siena, 17 febbraio 2021 - Tornano le code ai drive through e le persone in quarantena oggi sono oltre 3.500 nella nostra provincia, un record di certo non lusinghiero nella Toscana Sud: è l’effetto-varianti che si abbatte sui numeri dell’emergenza sanitaria in corso. Il virus mutato, che sia nella forma inglese, brasiliana o sudafricana, non sappiamo ancora se sia più letale, certo è assai più contagioso. E va a complicare la quotidiana lotta per il contrasto alla diffusione, che vede in cabina di regia il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana Sud Est, con il direttore Maurizio Spagnesi, chiamato a scovare i positivi e tracciarne i contatti, in modo da isolarli e spezzare la catena del contagio.  

Direttore, oggi siete tornati a fare anche quasi 2mila tamponi al giorno: in aumento? "Sono in costante aumento, perché, in presenza di sospette varianti, la procedura specifica prevede che l’indagine epidemiologica non sia limitata alle 48 ore precedenti, ma ai contatti degli ultimi quattordici giorni. E in questo iter sempre per i contatti il tampone è previsto all’inizio e alla fine del periodo di isolamento. Ci sono poi altri motivi alla base dell’aumento dei numeri, come la maggiore mobilità nel periodo di zona gialla e la riapertura delle scuole, perché, ricordo, che con un caso positivo i tamponi sono effettuati a tutta la classe".  

La variante inglese sembra più contagiosa; lo state riscontrando? "È quanto sta emergendo. Importante però è che il vaccino sembra ugualmente efficace".  

Nella provincia di Siena ci sono oltre 3.500 persone in quarantena: sono i tanti più contatti tracciati e messi in isolamento? "L’incremento degli ultimi tempi è dovuto a quello. Andando a ritroso di quattordici giorni con i contatti, si intercettano molte persone naturalmente". Il vostro lavoro si complica notevolmente? "Certo è più complesso per la quantità, ma lo è anche per la difficoltà di ricostruire tutti i contatti avuti in un arco di tempo così lungo".  

Qual è secondo lei la prospettiva? Cosa dobbiamo aspettarci? "Sembra che le varianti possano diffondersi fino a soppiantare il virus originario – almeno questo dicono gli studi attuali -, ma è presto per dirlo. Questa ipotesi può essere almeno in parte scongiurata con la diffusione della vaccinazione, perché più il virus si moltiplica, più è facile che emergano le varianti. Per quanto ci riguarda, l’Asl Sud Est sta compiendo uno sforzo straordinario, per rimodulare ogni volta la propria attività organizzative in base alle necessità". Paola Tomassoni