ANGELA GORELLINI
Cronaca

Stadio, Acr Siena contro il Comune. Chiesti 18 milioni di euro di danni

La citazione del Tribunale civile con la richiesta del presidente Romano, successore di Emiliano Montanari. L’amministrazione di Palazzo Pubblico non si spaventa, è pronta alla controffensiva in giudizio.

Stadio, Acr Siena contro il Comune. Chiesti 18 milioni di euro di danni

Stadio, Acr Siena contro il Comune. Chiesti 18 milioni di euro di danni

Proprio una sorpresa non si può definire: visti i precedenti, mai andati a buon fine peraltro, era prevedibile che l’Acr Siena, alla luce dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato (datata 15 marzo 2024), grazie alla quale il Comune era potuto tornare nella disponibilità dello stadio Franchi e del campo Bertoni all’Acquacalda (tanto che l’ultima partita casalinga stagionale della Robur si è giocata al vecchio Rastrello), non mollasse la presa e proseguisse la sua battaglia legale: ieri mattina, sulle scrivanie di Palazzo pubblico, è arrivato l’atto di citazione al Tribunale Civile di Siena da parte del club ora legalmente rappresentato da Roberto Romano (che ha ricevuto il testimone da Emiliano Montanari), contro la stessa amministrazione.

In oggetto la revoca della concessione d’uso decennale delle due strutture, in allegato la richiesta di 18 milioni e 450mila euro di risarcimento danni (la risoluzione del contratto rappresenterebbe un inadempimento contrattuale, da qui la richiesta di valutarne l’illegittimità, illiceità e nullità). Di fatto si è tornati indietro di un anno, a quando il Comune ha operato la revoca della concessione per la mancata realizzazione, da parte della società bianconera, dei lavori di adeguamento della tribuna e della gradinata del Franchi dal valore di circa 1,3 milioni di euro previsti dall’accordo stipulato dalla vecchia amministrazione con il gruppo armeno Noah Holding, proprietà che poi ha ceduto il club alla Global Service di Emiliano Montanari.

Interventi che l’Acr Siena avrebbe dovuto accollarsi e che non sono mai partiti. A indirizzare, oggi, la stessa Acr Siena al Tribunale civile, la suddetta sentenza del Consiglio di Stato, in cui lo stesso Consiglio si è dichiarato a favore del Tribunale amministrativo, dettosi a sua volta ‘incompetente’ sulla materia, rinviando ogni decisione definitiva al giudice ordinario, appunto. A Palazzo pubblico, questa nuova battaglia legale non desta particolare preoccupazione, c’è moderato ottimismo. Anzi, l’amministrazione si è detta pronta a controbattere e a ‘scendere in campo’ chiedendo dei ‘contro-danni’, se così si può dire.

"Ribadendo di avere agito in piena legittimità, come lo stesso iter della giustizia amministrativa ha fin qui ribadito – si legge nella nota ufficiale –, il Comune di Siena annuncia che, attraverso i propri legali, predisporrà in sede civile tutti gli atti necessari per costituirsi in giudizio, per tutelare i propri interessi e quelli di tutta la comunità senese. L’introduzione di tale nuovo giudizio comunque non prevede alcuna sospensiva e dunque l’amministrazione proseguirà nel percorso di sistemazione degli impianti, che, come certificato attraverso numerosi sopralluoghi, dopo mesi di completa chiusura e inattività, sono risultati in condizioni precarie, a partire dal manto erboso dello stadio Artemio Franchi".

In pratica, argomento particolarmente caro ai tifosi del Siena calcio, non ci sarà nessuno stop nell’iter di risistemazione del Rastrello e del Bertoni, anzi, entro i termini stabiliti, il Comune è intenzionato a procedere con l’assegnazione delle strutture visibilmente ‘provate’ da un anno di abbandono e incuria. La diatriba legale partita con questa nuova mossa dell’Acr Siena, del resto, si preannuncia particolarmente lunga. "L’ amministrazione – fa sapere quindi Palazzo pubblico – sta valutando l’opportunità, in sede di costituzione, di inserire la domanda riconvenzionale tesa a ottenere il risarcimento di tutti i danni materiale e morali procurati da Acr Siena".