Sottrazione di minore, condannata la madre

Due anni alla donna che ha portato la figlia in un altro Continente. L’avvocato Fasanaro: "Il padre ha sempre creduto nella giustizia"

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di Laura Valdesi

Battaglia vinta. La bambina vive con il padre ormai da due anni. E adesso il tribunale ha dato ragione all’uomo che ha combattuto come un leone per affermare anche davanti al giudice la legittimità di quanto aveva fatto per avere con sé e tutelare la figlia che adesso ha otto anni. La sua ex, una donna straniera con cui aveva avuto una relazione importante di cui la piccola era il frutto, è stata infatti condannata ieri dal giudice Ottavio Mosti a 2 anni con sospensione condizionale della pena e risarcimento del danno da definire in sede civile. L’accusa era sottrazione di minore in quanto l’aveva portata in un altro Continente e trattenimento di minorenne all’estero. Fra sessanta giorni le motivazioni. L’avvocato Nicola Giuliani che difendeva la madre si è riservato di leggerle e presentare appello.

La situazione fra i due, peraltro già complicata, era precipitata nel 2016 quando l’uomo, 40 anni, che ora vive in un paese della provincia di Grosseto, si era accorto che alla recita prima delle vacanze natalizie la piccola non c’era. E che da un paio di giorni non la vedevano a Siena. "Feci subito denuncia per sottrazione internazionale di minore, fu terribile", aveva raccontato il padre nell’udienza dell’ottobre scorso salendo sul banco dei testimoni. Nel processo infatti era parte civile. Seppe che la madre, 35enne, via Amsterdam aveva portato la piccola in un altro Continente. Si rivolse al ministero di Grazia e giustizia anche se poco dopo era arrivata una mail che comunicava dove si trovavano. Dall’altra parte del mondo. Di qui un braccio di ferro durissimo che si è concluso con l’affidamento in via esclusiva della bambina riconosciuto dal tribunale di Siena e delibato anche da quello del Paese della ex.

Era in aula ieri il padre, premuroso e affettuoso, che è rinato da quando la figlia sta con lui, circondata dall’affetto dei nonni. Il pm Massimo Rossino ha chiesto la condanna ad un anno, poi è toccato all’avvocato Giuliani sostenere che non era stato provato il dolo nella sottrazione della bambina, portata via per farle vedere i nonni. E ha rilevato, tra l’altro, che il dissenso da parte del compagno non era emerso. Quando il giudice Mosti ha pronunciato la sentenza l’uomo brillava di gioia. "L’aspettativa legittima del padre era che il felice epilogo che la vicenda ha avuto da un punto di vista umano quando la piccola è tornata in Italia trovasse conforto – sottolinea l’avvocato Maria Teresa Fasanaro – nella giustizia in cui il mio assistito ha sempre creduto e di cui si è fidato. La piccola sta bene e ogni tanto sente anche la mamma".