
Il petrolio di Siena ha ricominciato a zampillare. Lo sanno i cittadini che, con gli occhi, misurano i migliaia di arrivi quotidiani di turisti fra le mura. E lo sanno a Palazzo Pubblico dove, quegli arrivi, li misurano per convertirli in euro da rinvestire poi in servizi per tutta la città, attraverso l’imposta di soggiorno. Ma stavolta sulla tassa dopo i due anni neri di pandemia, le previsioni dell’assessorato al Bilancio guidato da Luciano Fazzi, sono rosee. E, forse, prudentemente a ribasso. La previsione, a fine 2022, è infatti che il numero di presenze in città (cioè le notti trascorse totalmente nelle nostre strutture ricettive) frutti a fine anno un tesoretto da 2 milioni 450mila euro.
Poco? No, tanto considerato che nel 2019 anno dove la città raggiunse il picco prima del precipizio Covid, l’incasso si attestava di poco sopra i 2 milioni e mezzo di euro. Ma ancora di più se paragonato all’incasso di 5 anni fa, il 2018, quando l’imposta fruttò ’soltanto’ 1,8 milioni di euro. E senza pandemie a guastare la festa. In parole povere: questo anche a livello economico sarà l’anno dello 0 a 0 e palla al centro con le ferite del Covid. Anche rispetto all’anno scorso.
"Nel 2021 infatti – spiega l’assessore al Bilancio, Luciano Fazzi – abbiamo accertato circa 1 milione e 139mila euro. Si tratta di un segnale di ripartenza". Soprattutto per le casse della città che, quest’anno con due Palii sul piatto, dovrà far fronte al suo ’consumo’ con un’attesa a fine dei primi 9 mesi del 2022 di oltre 3 milioni di presenze. Poco di più di quelle contate nello stesso periodo del 2021.
"La normativa sull’utilizzo dei proventi dell’imposta – commenta l’assessore – prevede che vengano utilizzate per il turismo tutte le risorse ricevute. Ma turismo significa anche tutti quei servizi utili ai visitatori e dei quali possono beneficiare, come strade e illuminazione pubblica. Da questo punto di vista, non abbiamo mai avuto problemi sull’utilizzo dell’intera somma".
Ma il boom nelle visite non è la sola spiegazione all’aumento degli introiti, dietro c’è anche l’emersione del ’sommerso’ legato alla galassia AirBnb. Il portale da solo vale per Siena almeno 300mila arrivi ogni anno in strutture extralberghiere. Proprio con AirBnb il Comune, nel 2018 ha stretto un patto per il versamento della tassa già al momento della prenotazione sul portale da parte dei turisti.
Le previsioni 2022 dell’assessorato però potrebbero essere superate dai fatti. Tutto dipenderà dalle notti trascorse in città dai visitatori: a fine 2019 furono 5 milioni e 608mila, a fine 2020 il crollo a 2 milioni e 255mila, nel 2021 il balzo ancora a sfiorare quota 3,9 milioni. Se il trend si confermerà il 2022, potrebbe davvero essere l’anno dei record.