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Siena è stata l’incubatrice dell’euro Summit cruciale Schmidt-Andreotti

Una foto una storia Il 1° novembre 1978 a Villa Scacciapensieri il via libera dell’Italia sullo Sme

Siena è stata l’incubatrice dell’euro Summit cruciale Schmidt-Andreotti

Nella canzone "Prete Liprando e il giudizio di Dio" il grande Jannacci ironizza su quelle persone che, al cospetto di un rilevante fatto storico, non ne colgono minimamente l’importanza, soffermandosi soltanto agli aspetti coreografici. Questo è accaduto un po’ ovunque e Siena non fa eccezione. Era il 1° novembre 1978 e la città è al centro di una storica riunione, fermata in questo caso dall’obiettivo di Augusto Mattioli. Una foto da Pulitzer, solo lui ha le prove.

A Villa Scacciapensieri si svolse un incontro fondamentale fra il cancelleriere tedesco Helmut Schmidt e il nostro primo ministro Giulio Andreotti, alla presenza di Governatore di Bankitalia Paolo Baffi, per la creazione di una moneta unica, ancora nel tempo a venire, ma di cui già si respirava la volontà di istituirla. Andreotti, nonostante le resistenze tedesche, sta tessendo con silenziosa abilità la sua tela di ragno, accetta le condizioni, cambia linea sulle questioni interne a cominciare dal cosiddetto compromesso storico con i comunisti, e getta proprio a Siena le basi solide per l’ECU. Intanto, lo stesso PCI comprende che, per restare al passo con i tempi e non farsi sorpassare dalla storia, deve in qualche modo superare la politica dei blocchi contrapposti. Si arriverà quindi allo strappo con Mosca, altro momento fondamentale per la storia di fine Novecento.

Ed eccoli quindi a Siena per costruire una Europa più reale e meno pragmatica. Scomparso non molti anni fa, nel 2015, Schmidt è stato un pilastro della storia tedesca ed europea, un socialdemocratico di indiscusso lignaggio, "figlio" di Willy Brandt e quindi di una Banca Centrale Europea e di conseguenza della moneta unica, a grande vantaggio della sua Germania, ma con un occhio attento a tutta l’economia del continente, soprattutto ai cugini francesi. Forse non tutti sanno che fu anche abile pianista, tanto da registrare partiture di Bach per Case discografiche di prestigio.

Ed eccolo a Siena, meta di molte vacanze, per incontrare un Andreotti pronto a far virare nettamente la politica italiana. Reduce da un fastidioso orzaiolo ad un occhio, la benda gli offre un aspetto ancora più teutonico. E questa è indubbiamente una importante pagina di storia. Come lo spettatore di Prete Liprando: "...e io non ho visto niente! Non ho visto un accidente! Son venuto da Como per niente! Per nienteeee!", molti senesi guardarono all’evento come pittoresco e inusuale incontro. Il solito dito e la luna.

Massimo Biliorsi