Siena, delitto di Largo Sassetta, interrogatorio fiume dello zio in carcere

Nel primo pomeriggio di ieri a Santo Spirito si sono recati l’avvocato Biotti e il sostituto Faina

Manfredi Biotti, difensore dell'indagato (Foto Di Pietro)

Manfredi Biotti, difensore dell'indagato (Foto Di Pietro)

Siena, 14 febbraio 2023 - «Ha negato di essere stato quel giorno nella palazzina di Largo Sassetta", si limita a dire l’avvocato Manfredi Biotti allontanandosi dal carcere di Santo Spirito ieri poco prima di cena. Difende l’ucraino di 39 anni accusato dalla nipote (anch’essa reclusa ma a Sollicciano) di aver ucciso Anna Maria Burrini, 81 anni, usando un laccio per soffocarla. L’obiettivo erano i suoi soldi, una rapina finita con la morte della pensionata che affittava le stanze dell’appartamento. "Ha ricostruito cosa è accaduto il 26, 27 e 28 settembre scorsi. Ha fornito agli investigatori la sua versione dei fatti. Altro non posso aggiungere", prosegue Biotti. Che ha assistito il 39enne, detenuto a Santo Spirito, durante l’interrogatorio fiume svolto in cella dal pm Sara Faina che conduce l’inchiesta, giunta intorno alle 15.40 davanti al carcere insieme al capo della Mobile Riccardo Signorelli e ad un altro poliziotto, oltre all’interprete. In mano il codice penale e una bottiglietta d’acqua, segno che sarebbe stato un incontro lungo.

L’ucraino ha risposto alle domande per quasi quattro ore. Non è la prima volta che fornisce la sua versione dei fatti: l’aveva fatto in questura subito dopo il delitto, quando i presunti protagonisti (secondo la procura) della tragedia erano stati messi sotto torchio: zio e nipote ma anche un operaio che aveva scoperto il cadavere, dando l’allarme. Dopo il fermo l’ucraino aveva parlato nuovamente dell’accaduto, negando le accuse, davanti al gip Chiara Minerva. Poi l’interrogatorio di ieri in cui ha negato di essere stato il giorno dell’omicidio in quella palazzina. A collocare lo zio sul luogo del delitto era stata invece la nipote, 25 anni, indicandolo come autore materiale dell’uccisione di Anna Maria Burrini. L’inchiesta prosegue dopo sequestri, riscontri su cellulari e accertamenti della scientifica.