
Siena biotech, le proteste del 2015
Siena, 16 luglio 2021 - Non furono pagati 4 milioni di euro in più a Sansedoni per l’acquisto del Centro ricerche, l’enorme immobile al Petriccio dove aveva sede uno dei poli d’eccellenza della nostra città. Non vi fu un indebito arricchimento ai danni di Siena Biotech, come sostenuto dagli inquirenti. Con l’assoluzione, ’perché il fatto non sussiste’, di Vittorio Galgani e Giovanni Gaviraghi, rispettivamente presidente della società strumentale della Fondazione Mps e amministratore delegato, entrambi accusati di bancarotta fraudolenta patrimoniale, è calato il sipario su una delle storie più dolorose degli ultimi anni a Siena. Perché i sogni di gloria di Siena Biotech (doveva diventare incubatore di aziende per il settore biomedicale) si erano infranti con il fallimento della società, avvenuto nel 2015 dopo la messa in liquidazione del 2014 senza che nulla potessero le proteste degli operatori con mobilitazione e striscioni, le manifestazioni e anche le rimostranze in consiglio comunale che infiammarono quel periodo.