Sicurezza idraulica, i lavori sono ’congelati’

Abbadia San Salvatore: in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, la gara non è stata assegnata. La decisione è attesa il 26 maggio

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di Massimo Cherubini

Entro la fine del mese il Consiglio di Stato – l’udienza è fissata per il 26 – si esprimerà sull’aggiudicazione della gara (importo 3 milioni e 200mila euro) per la realizzazione del quinto lotto del progetto di messa in sicurezza idraulica di Abbadia San Salvatore. Una vicenda, quella che ha bloccato l’avvio dei lavori, legata alle norme del Codice degli appalti. Il 30 agosto dello scorso anno erano state aperte le buste contenenti le offerte per partecipare alla gara, che era stata aggiudicata ad una società che tre giorni dopo era incappata in una sanzione penale.

Per un anno non poteva quindi partecipare a gare per appalti pubblici. Ma quella per il by-pass di Abbadia San Salvatore le era stata già assegnata. Mancavano però le formalità, la sottoscrizione del contratto che richiedeva un mese di tempo. Ma per la seconda classificata l’aggiudicazione era da ritenersi nulla. La società che aveva vinto sarebbe incappata in una sanzione che la metteva fuori gioco. Le procedure per l’aggiudicazione si erano quindi bloccate, perché la seconda ditta classificata nella gara si è appellata al Tar.

Era poi arrivata la sentenza che legittimava l’operato dell’Unione dei comuni dell’Amiata (in quanto stazione appaltante) e, quindi, poteva procedere ad affidare i lavori. Ma in autotutela, ovvero in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, la gara non è stata assegnata. Il prossimo 26 maggio ci sarà la decisione. In particolare la parte opponente chiede che venga sospesa l’efficacia della sentenza del Tar. In altre parole che l’Unione dei Comuni dell’Amiata non possa procedere all’assegnazione definitiva della gara.

Se l’opposizione verrà accolta ci vorrà del tempo prima che i lavori possano essere assegnati e quindi avviati. Se ci sarà la sospensiva della sentenza del Tar si dovrà attendere l’ulteriore pronuncia nel merito del Consiglio di Stato. Con tutto ciò che ne consegue: dai ritardi per l’esecuzione di un lotto importante del progetto di messa in sicurezza idraulica ai rischi sugli aumenti delle materie prime che potrebbero creare problemi di natura finanziaria.

Tra i cinque lotti del progetto quello bloccato dai ricorsi è sicuramente uno tra i più importanti. Poco meno di un chilometro di rifacimento della rete fognaria che dai "Puffi" corre verso il Muraglione confluendo nel collettore che porta le acque verso valle. Il tratto di fognature, tombato negli anni Ottanta, tornerà, ma solo in parte, a correre a cielo aperto in un canale profondo due metri e mezzo. Questo su indicazione degli esperti della Protezione Civile. Un ritorno, per certi aspetti, al passato. Ovviamente con una serie di protezioni per garantire la sicurezza pubblica. Ma ora tutto è fermo, in attesa delle decisioni del Consiglio di Stato.