"Siamo cattivi per colpe di altri. Acqua, un algoritmo per le tariffe"

Renai, presidente Acquedotto del Fiora: "Una rete di 10mila km, 2.732 impianti, 52 abitanti per kmq"

"Siamo cattivi per colpe di altri. Acqua, un algoritmo per le tariffe"

"Siamo cattivi per colpe di altri. Acqua, un algoritmo per le tariffe"

"Facciamo i cattivi per colpe di altri. Per un contesto generale a noi sfavorevole, Acquedotto del Fiora è identificato come responsabile unico per la tariffa più alta dei servizi idrici". E l’incipit folgorante di Roberto Renai, presidente Adf, la società che gestisce i servizi idrici integrati nelle province di Siena e Grosseto e che nelle classifiche delle bollette dell’acqua è ai primi posti per salasso alle famiglie. Per questo, più di altri, Renai sa bene cosa vuol dire gestire servizi essenziali in aree interne a bassa densità abitativa.

Quali sono le colpe degli altri per le tariffe salate di Adf?

"La provincia di Siena sta in quattro ambiti diversi per la gestione dell’acqua. In Regione hanno costituito un ambito ampio 7.856 kmq, pari a un terzo della Toscana, con poco più di 400mila abitanti. Le condizioni di ingaggio in base alle quali AdF è andata a gestire il servizio era di ’dumping’ territoriale".

Altre condizioni penalizzanti?

"Dobbiamo gestire oltre 10mila chilometri di rete e 2.737 impianti, di cui 608 depuratori e fognature. La lunghezza delle reti è paragonabile a quella di Milano, ma lì hanno una densità di 2.182 abitanti per kmq. Noi facciamo i conti con 52 abitanti per kmq".

Dove è il ’dumping’?

"Nella seconda parte del problema: tutte le attività economiche inerenti alla gestione del servizio idrico gravano esclusivamente sui cittadini, quindi sulla tariffa. Il piano industriale di AdF è a carico dei 400mila senesi e grossetani dell’ambito. A parte qualche progetto, come l’invaso di Montedoglio, finanziato anche dalla Regione. Il resto pesa sulla tariffa. Il numero di abitanti è il discrimine su cui si basano premi e penalizzazioni in bolletta".

Faccia un esempio concreto.

"Ridurre le perdite nella rete costa milioni di euro. Siamo passati dal 48% del 2016 di perdite al 35% di quest’anno. Lavori che gravano sui cittadini, assieme alla realizzazione dei depuratori, delle fognature, dei servizi per l’ambiente. Chiaro che poi sei in vetta alle classifiche per le bollette salate. Un circolo vizioso".

Per spezzarlo bisogna fare salti avanti. Chiede incentivi e risorse in più, leggi ad hoc per le aree interne?

"Arera ha introdotto nuovi metodi tariffari. Premiando chi usa acque meteoriche, chi punta al riuso e all’autoproduzione energetica. Servizi da gestire con esborsi di milioni di euro, sempre a carico dei cittadini. Ma le tariffe più alte non sono colpa di chi è nato a Radicofani o Radicondoli. Non avendo più un organo, la Provincia, di perequazione territoriale, gli squilibri sono sempre più evidenti. Se non si trovano metodi perequativi su scala nazionale che tutelino gli interessi generali, AdF continuerà a fare la cattiva per colpe di altri che decidono gli aumenti delle tariffe per i costi in più".

Un problema in più, ma io le ho chiesto soluzioni...

"Potremmo utilizzare l’intelligenza artificiale per trovare tariffe più giuste. Inserire nei computer nuovi parametri, la lunghezza delle reti in un ambito gestito, la densità abitativa per kmq, gli impianti e il reddito procapite dei residenti in quell’ambito. L’intelligenza artificiale partorirà un numero, in base al quale Arera potrà fissare il limite, sopra il quale gli utenti pagheranno di più, sotto il quale riceveranno degli incentivi. Sono parametri determinanti anche in ossequio dei dettami della Costituzione, che sancisce la progressività della tassazione. Nel settore dei servizi non paga di più chi guadagna di più. A parte gli aiuti per i meno abbienti".

Lei chiede un algoritmo nazionale per tariffe più eque?

"Ho apprezzato le parole del senatore Franceschelli che chiede un disegno di legge per le aree interne. Se inseriamo questo nuovo indice, il dumping tra territori si riduce. Altrimenti si dovrebbe istituire una tariffa unica nazionale per l’acqua. Ma è una soluzione più complessa".

Oggi è la Giornata mondiale dell’acqua. Qual è lo stato di salute delle sorgenti a Siena?

"E’ un momento di riflessione sul valore dell’acqua come bene di tutti e risorsa del domani. Nessuna vita esiste senza l’acqua, Adf gestisce il servizio più importante, la particolarità dei Bottini di Siena e delle Sorgenti del Vivo sono patrimoni unici. Le piogge di febbraio e marzo hanno rimpinguato le sorgenti, anche se non c’è stata la neve. Siamo cautamente tranquilli".