
Sette candidati per una fascia Confronto tv in vista del voto tra le idee per una Siena nuova
di Andrea Talanti
Sette candidati per sette visioni. Potrebbe essere il remake in salsa senese del cult cinematografico di Stanley Donen, ma altro non è che la fotografia emersa dal primo confronto televisivo tra coloro che si candideranno a guidare Siena dal prossimo maggio fino al 2028. In attesa dell’ottavo sfidante targato Movimento 5 Stelle, ieri Fabio Pacciani, Emanuele Montomoli, Anna Ferretti, Massimo Castagnini, Roberto Bozzi, Nicoletta Fabio e Alessandro Bisogni si sono confrontati nella Sala della Suvera di fronte ai microfoni di Canale3Toscana, ospiti del format InPolitica. Incalzati dal curatore del programma, Aldo Tani, e dal capo redazione della Nazione, Pino Di Blasio, i sette si sono affrontati ed espressi sulle proprie visioni, priorità, programmi per la Siena futura che non può più attendere: la Siena del Buongoverno, chiamata a fiancare il canape di fronte alle sfide odierne e all’orizzonte.
"Per venire a Siena gli studenti devono avere un motivo valido – ha commentato Montomoli -. Dobbiamo rendere la città attrattiva, dialogando con le parti in gioco e ricordando la vocazione all’istruzione e alla formazione. Siena si è spopolata, dobbiamo lavorare su asset strategici che servano da volano per ripopolare la città e combattere il problema del commercio e dei fondi sfitti". Nicoletta Fabio, invece, ha elencato le sue priorità attraverso un dialogo con i ministri del governo Meloni. "Penso al Ministro del turismo e a quello della cultura, strettamente connessi, e a quello delle Infrastrutture. Chiederei di avere a cuore Siena tenendo presente l’infinito patrimonio che possiede, così come una soluzione all’atavico isolamento. C’è bisogno di fare impresa, prima di tutto culturale, e per tradurla servono coordinamenti e infrastrutture come l’alta velocità. Rappresento il centrodestra, ma rimango una civica: voglio proposte, non accetterò ordini dai partiti".
A risponderle è Bozzi, di Azione: "Negli ultimi 20 anni, centrodestra e centrosinistra sono stati al governo e non hanno fatto niente per Siena. Nel Buongoverno c’è sia la città che la campagna: Siena ha sempre considerato città ciò che va da Porta Romana a Camollia, ciò che era fuori non veniva preso in considerazione. Ora abbiamo bisogno di una città che si apra".
"È importante riportare gli antichi mestieri artigiani nel centro storico – ha invece sottolineato Castagnini -, per dare sbocco professionale ai giovani. A chi vive la città interessa il miglioramento dei servizi, che rappresentano la gestione della quotidianità, mentre turismo e cultura non possono passare che da un patto tra Comune, Università, associazioni e Fondazione".
Bisogni invece, candidato per Siena Popolare, risponde a Di Blasio: "Qualcosa di sinistra che farò da sindaco? Siamo una lista che ha intenzione di dare voce agli emarginati, a chi ha bisogno nel quotidiano. Vorrei fare in modo che le privatizzazioni venissero escluse dalla visione della città futura, oltre a creare un tessuto sociale alternativo per le fasce più deboli". E mentre Fabio Pacciani si sofferma sul caos residenze e mense universitarie, Mps e futuro occupazionale della città sottolineando le ‘mani libere’ dalle logiche partitiche, Anna Ferretti sottolinea l’importanza del Biotecnopolo, delle prospettive delle attività commerciali, delle politiche sociali a sostegno delle fasce più deboli, ribadendo il suo percorso professionale nell’ambito. Una sottolineatura che non sembra piacere a Pacciani, e che accende per la prima volta i toni della campagna elettorale. "Non mi piace che rivendichi sempre il trascorso nel sociale, sarebbe come se io battessi sempre il tasto sul mio impegno per le Contrade. Sembra che questo tema appartenga solamente a lei". "Mi è giunta voce che nelle chat di Contrada si chiedono le firme necessarie a presentare le liste – ha ribattuto piccata Ferretti - e ciò dimostra che ognuno ha un suo bacino sul quale intende puntare: pretendo che sul mio non venga detto niente, così come io non faccio il contrario". Primi veleni di una lunga campagna.