
La Società della salute è un consorzio pubblico costituito in Toscana dai comuni di una zona sociosanitaria e l’azienda USL
All’ordine del giorno della riunione di maggioranza convocata per mercoledì ci sarà la possibile uscita del Comune di Siena dalla Società della salute. Alla fine può anche darsi che non se ne faccia di nulla, per la complessità dell’operazione e non solo, ma intanto va rimarcato il riaffiorare di una pulsione già manifestatasi nell’era De Mossi, poi subito accantonata. Questa volta, rispetto ad allora, le fondamenta politiche sono più solide. Se dipendesse da Fratelli d’Italia, vero motore dell’operazione, il Comune uscirebbe ieri dalla Società della salute. Per dire che il dossier è da tempo sul tavolo dei maggiorenti del partito e c’è da scommettere che questo sarà un argomento di primaria rilevanza nella campagna elettorale di Enrico Tucci, che correrà per il consiglio regionale e farà della sanità - cui ha dedicato un’intera vita professionale - il terreno prediletto di confronto con il centrosinistra. Ma dal fronte degli alleati e della stessa amministrazione potrebbero emergere delle remore di fronte a uno strappo così drastico che ridisegnerebbe, per esempio, i riferimenti dell’assistenza sociale (con il rebus sul futuro dei dipendenti, transitati nel 2021 dal Comune alla Sds) ma anche in senso più ampio i rapporti tra il capoluogo, unico a essere targato centrodestra insieme a Monticiano, e le altre tredici amministrazioni della Società della salute in quota centrosinistra, che infatti esprimono il presidente Giuseppe Gugliotti.
Il sindaco Nicoletta Fabio ha cercato di ricucire alcune fratture eclatanti che avevano contraddistinto lo scorso mandato, dal dialogo per le mense e il trasporto scolastico al rientro nella Fondazione Musei Senesi. Una scelta convinta di apertura che però, ritengono alcune componenti della maggioranza, si sarebbe poi scontrata con reali difficoltà di dialogo dettate da contrapposizioni politiche. Ecco quindi tornare d’attualità il nodo ’Società della salute’: fra due giorni se ne parlerà intorno al tavolo della maggioranza, con osservatori (interessati) a distanza non solo l’opposizione in Comune, ma anche gli altri componenti della Società della salute e anche l’Asl Toscana sud est. Forse alla fine sarà molto rumore per nulla, a meno che Fratelli d’Italia non riesca a trascinare tutta la maggioranza e l’amministrazione sul fronte della rottura. Però di rumore ce ne sarà parecchio, sul tema sanità, da qui al voto regionale.