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Servizio veterinario pubblico. Animali e sicurezza alimentare

Alla scoperta dell’attività pubblica Asl fatta di controlli su allevamenti, filiera del cibo e il benessere della fauna

Servizio veterinario pubblico. Animali e sicurezza alimentare

Il servizio pubblico effettua controlli su stabilimenti di produzione ed allevamenti per la verifica del benessere degli animali e la diffusione di malattie infettive

"Da una parte il controllo sulle malattie infettive e diffusive finalizzato alla sicurezza alimentare, dall’altra la sensibilità al benessere animale, che si tratti di animali da allevamento e d’affezione. Sono due facce dell’attenzione verso il mondo animale, oggi e qui sicuramente radicata", dice il dottor Giorgio Briganti, direttore dell’area dipartimentale Sanità pubblica veterinaria e Sicurezza alimentare dell’Asl Sud Est. C’è un servizio veterinario pubblico, affidato ad Asl, che non si occupa però dello stato di salute del singolo animale – lasciato alla veterinaria privata –: è un servizio per la collettività. Nella nostra provincia, in distretti sanitari Asl, ci sono quattro sportelli veterinari: a Siena presso il presidio del Ruffolo, a Colle Val d’Elsa in via XXV aprile, a Torrita di Siena in via Maestri 1 e ad Abbadia San Salvatore in via Serdini 46.

Direttore, cosa fa il veterinario Asl?

"Abbiamo veterinari e medici con diverse funzioni: a grandi linee, assolvono al controllo delle malattie infettive e diffusive sul bestiame, controllo degli alimenti e ad alcune attività di igiene urbana, come la lotta al randagismo felino e canino. In questa provincia ci sono poi tutte le attività di veterinaria legate al Palio di Siena e altri Palii, ai quali Asl Sud Est dedica tre veterinari".

Quale servizio alla comunità?

"Per il controllo sulle malattie infettive e anche la sicurezza alimentare, il veterinario interviene presso allevamenti, mattatoi e nell’industria di trasformazione, ma anche in attività di somministrazione, dal ristorante alla mensa e esercizio di vendita. Come servizio alla collettività, andiamo a monitorare la presenza o meno di malattie nel bestiame: è il primo step della filiera alimentare, che sarà poi controllata a 360°, dalla carne al latte e uova, fino alle loro trasformazioni nell’industria e uso in cucina. Sul fronte della lotta al randagismo, l’attività di controllo si espleta nell’anagrafe canina, attraverso i microchip; poi ci sono i controlli sanitari nei canili e colonie feline e le sterilizzazioni dei loro cani e gatti. Non facciamo invece prestazioni su animali privati, fatta eccezione per il rilascio del passaporto per viaggi all’estero, i cambi di proprietà da iscrivere all’anagrafe e introduzioni di animali da fuori regione. Infine facciamo controlli sanitari (antirabbia) su animali morsicatori, segnalati e richiesti da forze dell’ordine, medici e veterinari".

E’ possibile quantificare l’attività svolta dal servizio veterinario?

"Nell’ultimo anno completo, il 2023, abbiamo fatto in questa provincia 274 controlli agli allevamenti, 781 ispezioni in mattatoi, 810 controlli presso industrie alimentari e 1.382 controlli ad esercizi di vendita e somministrazione alimenti, 439 campioni sulla filiera alimentare e poi sterilizzato 614 gatti e 33 cani".

Ci sono dunque malattie infettive trovate sui nostri animali?

"In Italia ci sono aviaria e peste suina africana e quest’ultima, che ha un grande impatto sull’economia, è presente con un focolaio nella parte nord della Toscana, una malattia che potrebbe avanzare. Al momento non sono segnalati casi da noi. Poi sono presenti, sempre in Italia, malattie indotte da virus come West Nile, la febbre del Nilo, che interessa i cavalli e Blue tongue, malattia della lingua blu, che interessa bovini e caprini: la prima non è ancora stata rintracciata nella provincia di Siena, la seconda sì"..

Paola Tomassoni