PINO DI BLASIO
Cronaca

Seconda mensa, trovato l’accordo. Regione, atenei e Comune uniti

Fumata bianca al summit con i due rettori, il presidente Giani, il sindaco Fabio e il vicesindaco Capitani

Seconda mensa, trovato l’accordo. Regione, atenei e Comune uniti

L’incontro è andato bene, molte nubi sono state spazzate via e le incomprensioni sarebbero alle spalle. Perfino dai vertici dell’Azienda regionale Diritto allo studio, dal presidente Marco Del Medico, sono arrivate disponibilità finora insperate, per trovare una soluzione ai problemi degli studenti universitari a Siena. Ieri sera a Firenze, nelle stanze di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale e degli uffici del presidente Eugenio Giani, c’è stato il summit con i due rettori delle Università senesi, Roberto Di Pietra e Tomaso Montanari, il sindaco Nicoletta Fabio e il vicesindaco con delega all’urbanistica Michele Capitani. Dall’altra parte, il governatore Giani e i vertici del Dsu.

Sul tavolo del summit, annunciato più volte e andato in scena dopo l’ennesimo pressing mediatico, c’era soprattutto la questione della seconda mensa universitaria a Siena. Dopo il ’niet’ del Comune al progetto di ristrutturazione della mensa in via Bandini, motivato sia dalle difficoltà tecniche del cantiere, sia dalle resistenze delle famiglie che vivono nel palazzo.

Bisogna trovare un’altra sede per la mensa e bisogna farlo subito. Possibilmente all’interno della città murata, recuperando uno dei tanti contenitori vuoti nel centro storico. E destinando a Siena quei 4 milioni e mezzo di euro, stanziati per la ristrutturazione della mensa in via Bandini. Il presidente Giani ha accolto le richieste dei due rettori e del Comune, che da parte sua ha promesso che farà quanto di sua competenza per agevolare la realizzazione della seconda mensa. Ci sarebbero due o tre ipotesi anche a ridosso del centro storico, ma tutte da valutare da parte degli uffici regionali.

La ricerca sarà più celere. Anche se non si è parlato del palazzo in via Mascagni, sede del Dsu, la volontà di tutti è dare una risposta alle università senesi e agli studenti. Bisogna aspettare oggi per avere i dettagli dell’intesa. Sarà un comunicato congiunto, firmato da Regione, Comune e Università, che rivelerà le clausole dell’accordo raggiunto. Perfino il governatore Giani ha preferito rimandare i commenti al testo concordato. E di conseguenza ha ’silenziato’ sia i due rettori che sindaco e vicesindaco.

Altro tema, che però non era all’ordine del giorno, gli studentati che potrebbero nascere a Siena. Il caso di via delle Sperandie, dopo le precisazioni dei vertici della Fondazione Mps, e le spiegazioni del vicesindaco Michele Capitani, è ora più chiaro. Non c’era solo la richiesta della società ’DoveVivo’ di destinare i 60 posti letto della residenza di via del Porrione ad albergo per due mesi all’anno, luglio e agosto. Il piano finanziario della società di gestione, che adotta questo schema in tutte le città universitarie dove opera (Milano, Bologna, Ferrara, Venezia, Parma) si reggerebbe solo se per due mesi all’anno, sia lo studentato in centro che quello, molto più grande, che dovrebbe nascere in viale Sclavo da 250 posti letto, si trasformassero in alberghi.

Ma 310 posti letto fuori mercato, con autorizzazioni per studenti e contributi anche della Fondazione Mps, altererebbero sia la concorrenza che i vincoli del piano operativo. In più DoveVivo aveva chiesto che il 10% dei posti fosse a mercato libero, come previsto dalla convenzione. Bypassando anche la denuncia di inizio di nuova attività, trincerandosi dietro il progetto dello studentato per aggirare anche i ferrei dettami delle strutture ricettive. Per questo, su via del Porrione, sia la Fondazione Mps che il Comune aspettano che si facciano avanti nuovi soggetti, con progetti più orientati alla vocazione universitaria. Anche se ristrutturare quel palazzo e adeguarlo alle nuove normative, non sarà un’impresa facile o economica.