
Scuole di specializzazione. Sono tanti i posti scoperti
All’avvio del nuovo anno accademico – il 1° novembre - non risultano assegnate il 94% delle borse a Siena, l’81% a Firenze ed il 60% a Pisa. L’allarme sulle scuole di specializzazione mediche – formazione universitaria specialistica post laurea - è lanciato questa volta dal sindacato Anaao Toscana: il messaggio è indirizzato all’Università di Siena e al suo triste primato in Toscana. Ma la situazione è simile su tutto il territorio nazionale e i numeri di Siena sono gli stessi di Perugia.
Su 120 scuole mediche in Toscana, almeno 10 non avrebbero ancora nemmeno un iscritto; le mancate iscrizioni supererebbero oggi l’80% in 11 scuole specialistiche a Siena (come a Perugia) e in 6 a Firenze. Ad essere disertate sono alcune scuole, a Siena come in tutta Italia: l’Emergenza-urgenza e la chirurgia generale. Un mese fa il professor Francesco Dotta, delegato del rettore alla sanità a Siena, aveva parlato di ‘crisi della vocazione’ dei giovani dottori, sempre più dubbiosi di fronte ad un percorso di studi difficile, lungo e soprattutto ad una professione assai usurante. Lo stesso professor Dotta aveva anche ridimensionato l’allarme per una procedura di iscrizione alle scuole appena avviata: il test di ammissione, nazionale, è stato fatto a fine luglio e solo a fine settembre il Ministero ha accreditato all’Università di Siena – e a tutte le altre – le sue 33 scuole di specializzazione, con 280 borse di studio.
Dunque la scelta dei candidati in base alla lista a scorrimento nazionale va avanti da un mese. Ed evidentemente in un mese l’ateneo senese non ha ancora ‘convinto’ il più degli aspiranti specialisti. Va anche detto, però, che in estate raccogliemmo su una chat degli specializzandi, della scuola di chirurgia generale, il grido di allarme dei neo-dottori senesi che lamentavano l’efficacia della scuola. L’Università si affrettò a smentire il disagio, spiegando l’esternazione come una sorta di vendetta personale. Fatto sta che oggi la scuola di chirurgia generale è fra quelle che sconta il calo della vocazione.
Tornando ad oggi, la crisi della specializzazione medica è da leggersi nel rapporto fra Università e Sistema sanitario, ovvero in un’alta formazione specialistica che risponda al fabbisogno di professionisti e dia garanzie alla professione stessa. Da parte sua, Anaao chiede alla Toscana che rilanci l’attività dell’Osservatorio regionale sulla Formazione Specialistica, adoperandosi - anche col Ministero dell’Università – per eseguire una corretta valutazione delle attività delle Scuole.