MICHELA BERTI
Cronaca

Scotte, un anno di lavoro: "Abbiamo costruito alleanze importanti. Grande patrimonio"

Il bilancio del professor Antonio Barretta direttore generale . Liste d’attesa, interventi e trapianti: tutti i numeri del 2024 .

Antonio Barretta

Antonio Barretta

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese (Aous) ha appena approvato il rendiconto delle proprie attività del 2024. Ne parliamo con il direttore generale Antonio Barretta.

Direttore quali sono i principali risultati che avete raggiunto?

"Parto dai risultati del 2024 rispetto all’anno precedente: le visite di specialistica ambulatoriale sono state 335.352 con un (+5%), le prestazioni di diagnostica per immagini 199.721 (+3%), gli interventi di chirurgia programmata e in urgenza sono stati 17.473, (+1%), gli interventi di chirurgia ambulatoriale sono stati 11.871 (+4,4%), gli interventi di chirurgia robotica sono stati 515 (+19%). L’attività trapiantologia è cresciuta in modo significativo facendo registrare +33%. Il trend delle prestazioni è stato costantemente in crescita".

E i tempi di attesa?

"Per le visite ambulatoriali e gli esami diagnostici sotto monitoraggio da parte della Regione Toscana e del Ministero della Salute, nel 2024 abbiamo garantito che l’84,8% delle prescrizioni avesse una prenotazione entro i tempi di priorità (il dato medio della Regione Toscana del 2024 è stato 81,8%). Gli interventi chirurgici oncologici che, in base alle indicazioni ministeriali, devono essere garantiti entro 30 giorni nel 90% dei casi, sempre nel 2024, nel 94,6% dei casi sono stati realizzati entro questo termine (il dato medio della Regione Toscana è stato il 92,3%)".

Per quali prestazioni avete tempi di attesa non soddisfacenti?

"Per l’ambito chirurgico abbiamo alcuni interventi meno complessi per i quali i tempi di attesa non ci soddisfano affatto, per esempio, le ernie e le colecisti. Questa situazione oltre ad essere consolidata da molto tempo è motivata sia dal fatto che l’Aous per propria missione deve dare priorità alle emergenze e all’alta specializzazione sia dal fatto che nel nostro territorio esiste un solo privato accreditato che non garantisce queste prestazioni. Nell’ambito diagnostico per l’elettromiografia e in quello ambulatoriale per le visite cardiologiche, spesso, non riusciamo a garantire una prestazione entro le priorità previste. La motivazione sta nella costante crescita della domanda che, per esempio, nel caso delle visite cardiologiche è più che raddoppiata rispetto ai valori pre-pandemia".

Cosa state facendo per superare queste criticità?

"Siamo prossimi al nostro livello di produttività massimo avendo aumentato molto il nostro grado di efficienza. Maggiori finanziamenti al sistema sanitario risolverebbero diverse difficoltà ma stiamo cercando di indentificare delle soluzioni di area vasta, stiamo pensando per alcune prestazioni a delle liste operatorie interaziendali o a rafforzare l’offerta ambulatoriale. Abbiamo esaminato un campione importante di prescrizioni di visite cardiologiche per constare che il solo il 36,2% di queste risponde ai criteri di appropriatezza definiti dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS). Se i prescrittori avessero l’obbligo di esplicitare il quesito diagnostico la situazione migliorerebbe in modo significativo".

Sono passati quattro anni dal suo insediamento, qual è il risultato di cui va più fiero?

"Non è semplice rispondere. Nella mia posizione è sempre meglio vedere il bicchiere mezzo vuoto, concentrarsi sulle cose che ancora non funzionano. Però un aspetto lo vorrei sottolineare: l’Aous ha negli ultimi anni creato tantissime alleanze con il volontariato, con altre aziende sanitarie, con le istituzioni cittadine e con alcuni soggetti privati. Sono alleanze che hanno un comune obiettivo: far crescere e far migliorare l’Aous. Queste alleanze sono certo che costituiranno un patrimonio prezioso per l’Aous da preservare e potenziare per il futuro".