Laura Valdesi
Cronaca

Scotte, sanità d’eccellenza: «Mia madre salvata due volte. I sanitari sono stati angeli»

La figlia della signora Vera, 82 anni, ringrazia pubblicamente la ’Stroke’ "Il suo primo pensiero, tornata a casa, è stato di chiamare gli operatori".

Scotte, sanità d’eccellenza: "Mia madre salvata due volte. I sanitari sono stati angeli"

Scotte, sanità d’eccellenza: "Mia madre salvata due volte. I sanitari sono stati angeli"

Siena, 26 aprile 2024 – "A volte le parole non bastano per descrivere riconoscenza e gratitudine per aver salvato la vita di mia mamma. A volte il dottore va oltre il camice bianco e diventa un angelo con le ali". Un pugno di parole per raccontare una storia di buona sanità. Una delle tante che ogni giorno si compiono, in silenzio, nei reparti delle Scotte. Semplici, per questo le più vere. Capaci di lasciare un segno indelebile.

Non c’è retorica nel racconto della figlia della signora Vera Berti, Tiziana. "Mamma l’8 aprile scorso ha avuto un ictus ed un altro ancora, due giorni dopo. La celerità dei soccorsi le hanno salvato la vita per ben due volte. Ricoverata all’area Stroke, al policlinico Le Scotte, è stata operata immediatamente, appena giunta al pronto soccorso. Un intervento molto difficile", inizia la storia di questa 82enne che ha una grande voglia di vivere. "Due giorni dopo – è ancora la figlia a spiegare cosa è successo – di nuovo sotto i ferri ma anche in questo caso sono riusciti a salvarla. Adesso rimane un piccolo problema al cuore che si può curare farmacologicamente. Infatti il 24 aprile è tornata a casa".

Poi la pagina dei sentimenti. Quella, appunto, che lascerà un segno indelebile. "Stamattina il suo primo pensiero è stato ’Tiziana mi chiami quei ragazzi per sentire che fanno e per dirgli che sto bene!’ Quei ragazzi sono tutti gli infermieri e i dottori che ogni giorno in ospedale l’hanno curata e coccolata. Alla mamma piace ballare il liscio. E il dottore appena l’ha saputo ha chiesto ad un infermiere di farle da ballerino mettendo la musica con il proprio cellulare. E anche in altre circostanze hanno trovato la parola giusta per sdrammatizzare ed alleggerire così il periodo di degenza. Un aneddoto per dire la gentilezza e spiegare le accortezze ricevute da ognuno di loro. Sempre presenti, sempre con il sorriso, sempre oltre la professionalità perché le persone ricoverate, specialmente quelle anziane, sono più indifese. Ma nella Stroke mia mamma non si è mai sentita sola. Pertanto un grazie speciale ai medici con i quali mi sono interfacciata quotidianamente . Ecco i loro nomi: Carlo Domenichelli, Maurizio Acampa, Paolo D’Andrea, Giuseppe Lo Giudice, Francesca Guideri, Francesca Rosini, Giovanna Marotta e il direttore Rossana Tassi. A volte la sanità funziona e l’area Stroke a Siena ne è la riprova. Se mia madre è qui con me è perché sono stati bravi".

Quando si dice competenza ed umanizzazione delle cure.