MATTIA LUPINI
Cronaca

Firenze: assedio in Santo Spirito. Beveroni fai-da-te, cocci rotti e urla. Il rione lotta contro la notte

Viaggio nella movida che soffoca una delle piazze più belle di Firenze. Fra steward e grida selvagge. Così i giovanissimi aggirano il divieto di vendita alcolici e gli addetti cercano di salvare il sagrato

Firenze, 6 maggio 2024 – C’era una volta piazza Santo Spirito. C’era, perché quella di oggi non la ricorda più come quella di un tempo, dove il quieto vivere dei residenti si sposava con la vita notturna dei più o meno giovani.

La movida ha preso di mira la piazza fino a trasformare uno dei luoghi simbolo di Firenze nel suo negativo, scatenando le ire di chi qua ci vive.

Per capire cosa stia accadendo Oltrarno basta farsi un giro il sabato sera nella piazza e nelle vie sotto l’occhio del ciclone. Sono da poco passate le 21,30 quando i clienti di ristoranti e pub ai lati della piazza vedono arrivare alla spicciolata centinaia di giovani infiocchettati per l’inizio della serata.

Movida in Santo Spirito
Movida in Santo Spirito

La maggior parte di loro non è ancora maggiorenne, ma non per questo appaiono intimoriti. Sono tutti ‘armati’, chi con bottiglie di vino, chi con bottigliette di plastica riempite di intrugli fai-da-te portati da casa, i ‘beveroni’ per sfuggire all’ordinanza di divieto di vendita di alcolici ai minori. Ognuno si siede dove può, così in meno di un’ora l’intera piazza appare conquistata dalla marea che invade anche il sagrato della chiesa.

I cestini? Ignorati al pari degli sguardi stralunati dei pochi adulti lì per caso, così i resti dei loro armamenti vengono lasciati dove capita, come se il pensiero di ordine e civiltà fosse troppo distante dalla ricerca di evasione e alcol.

I mini market limitrofi, aperti fino a tarda notte, non indugiano a venderlo a chi lo chiede e insieme a loro alcuni pub non si fanno problemi a distribuire birra in bicchieri di vetro. Il risultato? Degenero progressivo e vetri ovunque, aumentando il rischio che una scintilla faccia infiammare la movida da un momento all’altro. Il volume aumenta e alle 23 la piazza è un carnaio. Gli steward sorvegliano i lati della chiesa, dopo il bestiario di inciviltà collezionato nelle settimane passate con l’abside scambiato per orinatoio.

«Siamo in zona dal giovedì al sabato - dice Massimiliano Calamini, vigilante in servizio - il nostro compito è sorvegliare e tenere i ragazzi lontani dalla chiesa. Siamo attivi dalle 22.30 alle 2.30 fino a luglio per poi riprendere a settembre. Come se in agosto non ci fosse nessuno...".

La situazione appare controllata, ma lo stato psicofisico dei molti è una miccia pronta a esplodere: "La settimana scorsa c’è stata una rissa proprio qua davanti - continua Calamini indicando il centro della piazza -. In caso di scontri avvisiamo le forze dell’ordine, ma sono poche le pattuglie in giro e certe volte al loro arrivo gli interessati si sono già spostati altrove". Ma anche le zone intorno a Santo Spirito piangono. I vicoli vengono presi di mira da chi ha alzato troppo il gomito. C’è chi viene sorretto da un amico e chi barcolla da solo fino ad accasciarsi a terra. Adolescenze appena sbocciate o già al galoppo, tutte raccolte in una piazza, a caccia della vita adulta. Il tutto a spese di un quartiere che, quando il sole va giù, non riesce più a guardarsi allo specchio.

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