Scotte e Asl, patto sul sangue. Un’Officina trasfusionale centralizzata per l’area vasta

Plasma e emocomponenti sono raccolti grazie alle donazioni sul territorio e poi lavorati a Siena. Oggi l’Azienda ospedaliero-universitaria presenta il masterplan dei lavori da 300 milioni.

Sulla strada della programmazione integrata fra AouSenese e Asl Sud Est ieri alle Scotte le due Aziende hanno presentato il nuovo importante passo ’congiunto’, che riguarda il Centro emotrasfusionale: l’Officina trasfusionale centralizzata per tutta l’area vasta sarà alle Scotte. Nel dettaglio, dal 26 settembre vengono lavorati a Siena sangue ed emocomponenti raccolti nei presidi ospedalieri dell’Asl dell’area grossetana (Grosseto, Massa Marittima, Castel del Piano e Orbetello), pronti per essere smistati poi nei centri dell’area vasta a seconda delle esigenze del territorio.

L’Officina trasfusionale centralizzata – oggetto di una delibera regioonale del 2012 – è già a regime nell’area vasta Nord Ovest; nell’area Centro invece è ancora la 70%; nella Toscan aSud si è appena compiuto il primo passo, quello che prevede appunto la lavorazione del sangue raccolto nel Grossetano presso Le Scotte a Siena e nel 2024 lo stesso percorso procederà con l’acquisizione del sangue dall’Aretino.

L’innovazione è stata presentata ieri dai vertici di Asl e AouS,, con l’assessore Simone Bezzini e Simona Carli, direttrice Centro Regionale sangue della Toscana, alla presenza dei responsabili delle unità trasfusionali coinvolte. "I principi alla base dello sviluppo delle officine trasfusionali - inizia l’assessore Bezzini – sono la produzione di emocomponenti ad elevato standard qualitativo, ottenibile solo con la lavorazione di molte unità di sangue cioè superiore alle 10–15mila unità all’anno e, al contempo, un migliore utilizzo delle risorse umane e tecnologiche".

"Il risultato di oggi è un’importante tappa del percorso di completamento dell’Officina Trasfusionale Regionale articolata su tre poli di lavorazione, Pisa, Firenze e Siena) – spiega Simona Carli, direttrice Centro Regionale Sangue –-. E non modifica niente nella capillarità delle donazioni".

Dunque il percorso in oggetto continuerà a scattare dalle donazioni, che avvengono sul territori, procederà con la raccolta ad opera di Asl nel grossetano che consegnerà il tutto alle Scotte per la lavorazione; da qui il sangue ’sicuro’ tornerà sul territorio in base alle esigenze. "L’Officina Trasfusionale – spiega il dg dell’AouS, Antonio Barretta – effettua la validazione biologica (test sierologici e di biologia molecolare), la qualificazione immunoematologica ed i controlli di qualità sui prodotti lavorati. Con l’acquisizione di sangue e plasma raccolte dai presidi ospedalieri dell’area grossetana si completa la seconda fase del progetto con la lavorazione di circa 30mila unitàanno. L’Officina Trasfusionale di Area Vasta lavora già il sangue della provincia di Siena, il prossimo step sarà la lavorazione degli emocomponenti provenienti dall’aretino". "L’Officina trasfusionale rappresenta – aggiunge il dg dell’Asl Antonio D’Urso - un percorso sinergico di area vasta che consentirà un’ottimizzazione della lavorazione e una maggiore efficienza nella disponibilità di sangue donato. La ‘filiera’ del sangue così organizzata, ovvero centralizzata a Siena da dove gli emocomponenti lavorati saranno distribuiti all’ospedale grossetano, è garanzia di qualità e sicurezza dei processi".

E oggi alle Scotte è il giorno del masterplan: l’AouSenese presenterà nel corso di un incontro pubblico – alle 15 presso il Centro didattico - il programma della ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento del policlinico, sul quale saranno investiti 298 milioni di euro, provenienti da fondi Pnrr, regionali e ministeriali. I vertici aziendali e i rappresentanti degli enti territoriali coinvolti risponderanno alle domande dei partecipanti.

Paola Tomassoni