"Giù dal mio scooter". Preso a sputi e spintoni

Disavventura di un contradaiolo del Drago all’uscita dalla Società. Erano tutti giovanissimi, forse minorenni. Alcuni si sono scusati

Il casottino all'esterno dell'ingresso della società di Camporegio

Il casottino all'esterno dell'ingresso della società di Camporegio

Siena, 11 settembre 2022 - Spinte e offese. Gl i hanno anche sputato quei ragazzini. Perché aveva avuto l’ardire di chiedere a uno di loro di scendere dal suo scooter, dove il giovane si era serenamente appollaiato. Ennesimo episodio di una notte ’calda’ nel centro storico. Avvenuto quando P.B., dragaiolo doc, lasciata la società di Camporegio dove aveva partecipato al cenino del venerdì trattenendosi poi con gli altri contradaioli, è andato a riprendere appunto lo scooter per tornare a casa. "Lo avevo posteggiato a San Domenico, vicino al cancello da cui si accede alla Società. Poiché appunto c’era un giovane seduto sopra gli ho chiesto di scendere. Rischiava anche di rompere il cavalletto standoci sopra", racconta P.B. Che di fronte al suo atteggiamento strafottente l’ha fatto sloggiare. E’ stato allora, prosegue, che è arrivato un gruppetto di amici del ragazzo "che hanno iniziato ad offendermi in modo pesante, spintonandomi e sputando contro di me. Anche se alcuni avevano capito di sbagliare, chiedevano scusa". Si trattava di adolescenti. Sembravano minorenni, altri appena maggiorenni. Tutti extracomunitari, sebbene parlassero perfettamente l’italiano.

Nel Drago sabato sera erano a lavoro anche alcune commissioni che stanno preparando i festeggiamenti per la vittoria di Provenzano. Tante le persone in Società. Mentre si svolgevano i fatti è passata di lì una donna, sempre del Drago. Con lei l’uomo è subito andato ad avvertire gli altri lasciati poco prima dell’accaduto. Un gruppetto è tornato allora al cancello per vedere se la banda c’era ancora: sparita. "Non farò denuncia perché, in fondo, non è successo niente anche se è stato un fatto brutto. Però – osserva P.B. – colgo l’occasione per segnalare che proprio accanto al cancello di San Domenico c’è un bivacco di ragazzini. L’ho detto personalmente a tutte le forze dell’ordine. La rete è abbassata, saltano da qui oppure entrano dal buco nella siepe per ritrovarsi al casottino dell’Enel che resta nascosto. Pericoloso che stiano a sedere lì sopra". Tutto vero, abbiamo verificato. La rete piegata, come se qualcuno ci fosse saltato sopra. Sul casottino e sulla parte iniziale del muro che costeggia l’affaccio di San Domenico su Fontebranda scritte e graffiti. Bottiglie di birra e vodka vuote, sacchetti di plastica, accendini e cicche. E una sorta di viottolo nel verde che scende verso le scale a valle.