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Scintille a Siena Jazz La lettera dei docenti contro il presidente "Non sa nulla di noi"

Gli insegnanti dei corsi pre accademici contestano le frasi di Di Cioccio "Non è vero che costano troppo, si pagano con le rette degli studenti. I seminari estivi ideati e gestiti dall’ex direttore, non dall’attuale".

Scintille a Siena Jazz La lettera dei docenti contro il presidente "Non sa nulla di noi"

Ai docenti dell’Accademia Nazionale Siena Jazz, insegnanti nei corsi che precedono il Conservatorio (CFM e PreAfam), non sono piaciute le affermazioni del presidente Vito di Cioccio, rilasciate a La Nazione. E hanno inviato un’altra nota di replica, anche perché temono di perdere il lavoro di docenti a Siena Jazz.

"Il presidente Di Cioccio fa riferimento a una presunta mancanza di competenza da parte del corpo docente, sedici insegnanti, e alla conseguente volontà di riorganizzare i corsi per migliorarne la qualità. Oltre a considerare tali affermazioni profondamente lesive della nostra dignità di professionisti - scrivono i docenti - le giudichiamo prive di fondamento. Nessuno della nuova governance ha mai voluto parlare con noi, non conoscono i nostri curriculum artistici e professionali, non conoscono i programmi didattici che da decenni mettiamo in atto con serietà, etica del lavoro e profitto musicale, non hanno consultato studenti e studentesse per chiedere le loro impressioni sulla qualità della docenza ai corsi".

Dopo aver ricordato che tanti docenti sono stati assunti ai corsi, dopo essersi laureati all’Accademia Siena Jazz, quindi giudicarli non all’altezza significherebbe disconoscere la qualità della didattica dell’Accademia, la lettera continua con una stoccata ai vertici e al consiglio. "La nuova governance si è installata a Siena Jazz solo da pochi mesi e solo una persona su tre dei nuovi arrivati ha competenze musicali, peraltro non nell’ambito della musica jazz. Importante anche sottolineare che i successi ottenuti dai recentissimi seminari estivi di Siena Jazz, peraltro totalmente privi di docenti italiani (dato, questo, inedito e sconcertante), nulla hanno a che vedere con la nuova governance. Sono stati ideati e gestiti dalla direzione precedente". Il riferimento è a Jacopo Guidi, direttore artistico sostituito da Antonio Artese.

La lettera affronta anche il nodo bilanci. "La questione delle presunte spese eccessive legate alla messa in atto dei nostri corsi è priva di fondamento - affermano i docenti -, oltre che beffarda per coloro che conoscono e vivono la nostra scuola: da sempre i corsi CFMPreAfam si automantengono grazie alle rette degli studenti. Questa brutta situazione sta attirando anche l’attenzione di enti musicali nazionali, uno fra tutti il MIDJ, l’Associazione dei Musicisti Italiani di Jazz".

Poi si batte il tasto, nella parte finale, sui rapporti con la città. "Da decenni Siena Jazz è istituzione musicale di livello assoluto, in Italia e nel mondo, punto di riferimento per chi voglia studiare o suonare questa musica. Questa condizione di eccellenza non ha compromesso il desiderio di connessione con Siena e la Toscana, continuando ad accogliere sia gli studenti molto motivati che intravedono il loro futuro nella musica, sia i giovani e i giovanissimi che si avvicinano con gioia all’arte dei suoni, sia tutte quelle persone che continuano a portare la musica nel loro cuore". Quei corsi sono un servizio per i bambini e per i giovani senesi. Un patrimonio che non andrebbe sprecato.