
Lo storico Luca Luchini
Da sempre storici ed esperti di Palio sostengono che nei secoli la grande forza della nostra Festa sia stata sapersi adattare al variare dei tempi. Ultimamente, però, ci sembra che nel voler "normalizzare" il più possibile lo svolgimento del Palio si stia esagerando con il rischio di stravolgerne le caratteristiche basi. I recenti addebiti di contestazione per la Carriera di agosto del 2024 hanno messo in agitazione l’intero mondo contradaiolo per alcune richieste di discolpa a contrade e fantini che hanno sorpreso e stupito. La recriminazione più frequente lamenta che l’assessore delegato si sia addirittura avventurato in un terreno mai menzionato come quello del "tondino". Allo stesso tempo si individuano come punibili atteggiamenti fra i canapi più che normali se non si vuole annullare del tutto il sale della Festa, cioè le rivalità.
Secondo la maggioranza dei contradaioli è normale che una contrada che si trova al nono posto e ha accanto l’avversaria, nei limiti del regolamento, cerchi di spingerla verso il basso. Così come non si può penalizzare un fantino e una contrada se, non infrangendo le regole scritte, non agevolano la rivale (mai nemica!) a trovare un adeguato posto al canape. E si può costringere la rincorsa ad entrare su ordine del mossiere anche se l’avversaria in quel momento è ben posizionata? Altrimenti, come dice qualcuno, mettiamo le "gabbie" o, per aumentare il pathos della corsa, stabiliamo con un sorteggio in quale ordine i fantini possano presentarsi a trattare con la rincorsa.
L’assessore Giordano, forse, di fronte alla richiesta di far rispettare il regolamento è stato più realista del re. Nonostante le generali preoccupazioni e critiche, però, siamo, fiduciosi. Il sindaco ha rivestito in passato importantissimi ruoli (Priore e Rettore del Magistrato) con unanimi apprezzamenti, così come nella Giunta ci sono fior di contradaioli. Possibile che, in contrasto con l’opinione generale, vogliano essere ricordati come i protagonisti di cambiamenti non condivisi della nostra Festa?
Luca Luchini*
storico e giornalista